Aponogeton piumoso del Madagascar, Aponogeton longiplumulosus

Aponogeton longiplumulosus

H. Bruggen, 1968

📸

Cerchiamo Foto Originali!

Le foto attualmente presenti sul sito provengono prevalentemente da Wikimedia. Siamo alla ricerca di fotografie originali di alta qualità per migliorare costantemente il nostro archivio.

Se possiedi foto di buona/ottima qualità e desideri contribuire al progetto, puoi inviarle tramite la pagina: Carica foto

Le foto saranno valutate dal nostro team e, se pubblicate, sarà sempre indicato l'autore.

In sintesi

Tassonomia e nomenclatura

Specie accettata nei principali repertori tassonomici internazionali (POWO, WFO, Catalogue of Life) come Aponogeton longiplumulosus H. Bruggen. Appartiene alla famiglia Aponogetonaceae. Non sono riportati sinonimi correnti di uso ampio; in commercio può essere confusa con A. crispus per l’aspetto delle foglie ondulate, ma A. longiplumulosus ha lamina più stretta e margini intensamente increspati che conferiscono un aspetto piumoso. È una pianta acquatica vera a tubero (organo di riserva sotterraneo) e produce infiorescenza a spiga emergente in condizioni adatte.

Distribuzione e habitat

Endemica del Madagascar. Abita corsi d’acqua lenti, lagune e pozze stagionali, spesso a profondità fino a circa 1 m, su suoli sabbiosi o fangosi con materie organiche. Il clima dell’areale è tropicale con stagioni piovose e secche marcate; i corpi idrici possono ridursi in volume nella stagione secca, condizione che favorisce una fase di riposo del tubero. L’acqua in natura è in genere tenera e da debolmente acida a neutra, con scarsa conducibilità.

Descrizione fisica (foglie, fusto, radici, crescita)

Pianta perenne a rosetta da tubero subgloboso di 2–5 cm, di colore scuro. Le foglie sono numerose, con picciolo lungo e lamina lanceolata stretta (tipicamente 30–60 cm di lunghezza e 2–6 cm di larghezza), colore verde da medio a scuro; i margini sono profondamente ondulati e increspati, creando un aspetto piumoso che dà il nome alla specie. Le nervature parallele sono ben visibili; consistenza tenera. In acquario maturo le foglie possono raggiungere la superficie e anche emergere. L’infiorescenza è una spiga su peduncolo eretto che può fuoriuscire dall’acqua; i fiori sono piccoli, biancastri. Apparato radicale fitto, adatto a penetrare substrati morbidi; non produce stoloni come le piante rizomatose. La pianta può entrare in dormienza, riducendo o perdendo il fogliame mentre il tubero resta vitale.

Velocità di crescita e fattori che la influenzano

Velocità da media a rapida in condizioni stabili. Fattori chiave: disponibilità di nutrienti nel fondo (specie azoto, potassio e ferro), luce medio-alta, temperatura moderata. La CO2 non è indispensabile ma accelera la crescita e la qualità del fogliame. Un fotoperiodo di 8–10 ore è adeguato. Temperature costantemente alte e luce molto intensa senza nutrienti bilanciati possono causare stress o crescita stentata. È tipica una fase di riposo dopo mesi di crescita vigorosa.

Comportamento e compatibilità con altri animali

In acquario forma un cespo vigoroso e può ombreggiare le piante basse. Non è invasiva e non compete mediante stoloni, ma occupa spazio verticale e orizzontale con le foglie lunghe. In vasche aperte tende a emettere steli fiorali. Dopo periodi di crescita, può entrare in dormienza con progressiva perdita delle foglie: è normale; ridurre luce e alimentazione del fondo e mantenere il tubero indisturbato favorisce la ripresa. Non rilascia sostanze allelopatiche note.

Parametri generali di coltivazione e condizioni di crescita

Acqua: pH 6.0–7.6 (ottimale 6.5–7.2); GH 2–12 dGH (ottimale 3–8); KH 0–6 dKH (ottimale 1–3); conducibilità 50–300 µS/cm (ottimale 100–200). Temperatura 18–28 °C, ideale 22–25 °C. Luce medio-alta; evitare sbalzi bruschi. Substrato: fine e ricco, sabbioso o allofano con aggiunta di nutrienti a lenta cessione; è una marcata pianta da fondo con assorbimento radicale. Fertilizzazione: regolare e bilanciata con macroelementi (N, P, K) e microelementi (Fe, Mn, ecc.), preferendo integrazioni al substrato; integrare in colonna se la crescita rallenta. CO2: facoltativa ma utile (10–20 mg L). Ricambio d’acqua settimanale 25–40 percento per stabilità. Gestione del riposo: quando le foglie regrediscono, ridurre fotoperiodo e temperatura verso 20–22 °C per 6–10 settimane, mantenendo il tubero nel substrato leggermente nutrito; poi ripristinare gradualmente le condizioni di crescita.

Tecniche di moltiplicazione (talea, stoloni, divisione, spore, ecc.)

Per seme e, più raramente, per piccoli tuberi figli. Fioritura: lasciare emergere la spiga; favorire l’impollinazione manuale con un pennellino asciutto tra i fiori maturi di spighe della stessa pianta in giorni diversi o di piante diverse. I frutti maturi rilasciano semi che vanno raccolti e posti in vaschetta bassa con acqua tenera e 23–26 °C, luce moderata e lieve movimento. Le plantule, sviluppate 3–4 foglie e radici, si trapiantano su sabbia fine ricca. Propagazione vegetativa: alcune piante producono occasionalmente tuberini dal tubero madre durante o dopo la dormienza; si separano solo quando ben formati, per evitare marciumi. Il taglio artificiale del tubero è sconsigliato perché rischioso.

Allestimento della vasca

Pianta da centro-sfondo e di accento. Ideale come esemplare singolo in vasche da almeno 80–100 L, con area libera sopra per le foglie lunghe e, in vasca aperta, per gli steli fiorali. Ben si adatta a layout naturali e biotopi ispirati al Madagascar o a corsi d’acqua lenti. Evitare correnti troppo forti che piegano e stressano le foglie. Compagni: pesci pacifici non erbivori; gamberetti e lumache non aggressive sono in genere compatibili. Evitare carpe, grandi ciclidi fitofagi e pesci che strappano foglie tenere.

Salute e benessere (prevenzione)

Alghe filamentose sulle foglie: ridurre intensità o durata della luce, migliorare il bilanciamento tra nutrienti e CO2, rimuovere manualmente con delicatezza. Foglie con fori o margini trasparenti: spesso carenza di potassio o insufficienza di nutrienti nel fondo; integrare con pastiglie per radici e fertilizzazione moderata in colonna. Arresto di crescita: verificare GH/KH e conducibilità, evitare accumulo di nitrati oltre 30 mg L, controllare il fotoperiodo. Marciume del tubero: evitare compattazione e zone anossiche; usare substrato areato e non seppellire completamente il tubero. Melting dopo l’acquisto: è una risposta allo stress; lasciare adattare senza continui spostamenti, rimuovendo solo foglie irrimediabilmente danneggiate.

Conservazione, commercio e aspetti etici/legali

Stato IUCN: non valutata specificamente al 2024. Non elencata in CITES. Il Madagascar è un hotspot di biodiversità con habitat acquatici in declino; preferire piante e tuberi di coltivazione, evitando materiale di raccolta selvatica. Non ci sono evidenze di invasività in Italia o UE e la specie non è presente negli elenchi UE delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale.

Errori comuni

Consigli pratici

Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)

ParametroRangeOttimale
Temperatura18–28 °C22–25 °C
pH6.0–7.66.5–7.2
GH2–12 dGH3–8 dGH
KH0–6 dKH1–3 dKH
Conducibilità50–300 µS cm100–200 µS cm
LuceMedia–altaMedia-alta
CO2Facoltativa 10–20 mg LUtile 15–20 mg L
FertilizzazioneMacro e micro regolariSubstrato ricco + integrazioni NPK e Fe
Velocità crescitaMedia–rapidaRapida con CO2 e nutrienti
Posizione consigliataCentro, sfondoCentro come pianta focale
Tipo di propagazioneSemi, rari tuberiniSemi con impollinazione manuale
Compatibilità con faunaComunità pacificaEvitare grandi erbivori
DifficoltàIntermedioIntermedio

Crediti

📝 Fabio Rambaudi, Andrea Perotti
📷Wikimedia