Felce d’acqua asiatica (Bolbitis eteroclita)

Bolbitis heteroclita

(C. Presl) Ching, 1935

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In sintesi

Tassonomia e nomenclatura

Specie di felce del genere Bolbitis (fam. Dryopteridaceae). Accettata da database botanici autorevoli (es. Kew/POWO; WFO) come Bolbitis heteroclita (C. Presl) Ching. In letteratura e nel commercio sono citate forme o varietà (p.es. “var. difformis”), ma il loro riconoscimento formale varia tra fonti e può riflettere soprattutto la marcata variabilità fogliare della specie. In ambito acquariofilo è spesso venduta come “Bolbitis difformis” o come cultivar; molte piante in vendita sono giovani forme finemente divise che da adulte cambiano morfologia. Da non confondere con Bolbitis heudelotii (africana, più pienamente acquatica).

Distribuzione e habitat

Origine in Asia tropicale: Indocina (Thailandia, Laos, Cambogia, Vietnam), Myanmar, Malesia peninsulare, Indonesia (Sumatra, Giava, Borneo, Sulawesi), Filippine e Papua Nuova Guinea. Habitat tipico: felce rheofita di torrenti e cascate in foreste umide, da basse a medie altitudini. Cresce su rocce e legni bagnati, con acqua corrente ben ossigenata e ombra parziale. In natura alterna fasi emerse e sommerse in base al regime delle acque.

Descrizione fisica (foglie, fusto, radici, crescita)

Felce con rizoma strisciante, lignificato, bruno, ricoperto da scaglie, da cui partono numerose radichette. Fronde molto variabili (eterofillia): in forma giovanile spesso finemente divise (“difforme”), in forma adulta più ampie, lobate o debolmente pinnatifide; fronde fertili più strette con sori disposti lungo le nervature sul lato inferiore. In coltivazione emersa le fronde possono raggiungere 10–30 cm; in sommerso tendono a essere più piccole e delicate. Non possiede un vero fusto eretto; forma cespi compatti ancorandosi al supporto.

Velocità di crescita e fattori che la influenzano

Lenta a molto lenta in sommerso; medio-lenta in emerso o in paludario con elevata umidità. La velocità dipende da stabilità dei parametri, qualità dell’acqua (morbida, leggermente acida), luce moderata e disponibilità di CO₂ e nutrienti. Temperature troppo alte e luce intensa senza CO₂ favoriscono arresto della crescita e alghe.

Comportamento e compatibilità con altri animali

In acquario non è competitiva e non invade: si espande per lenta avanzata del rizoma. Può perdere le fronde emerse quando viene sommersa e rigenerare lentamente foglie adattate. Le fronde mature possono ombreggiare zone sottostanti, utile per specie ombrofile. Sensibile a sbalzi e a interramento del rizoma (marcescenza).

Parametri generali di coltivazione e condizioni di crescita

- Acqua: preferisce morbida e leggermente acida (GH 2–10, KH 0–4, pH 5,5–7,5), conducibilità 50–250 µS/cm. Ricambi regolari e buona ossigenazione aiutano. - Temperatura: 20–27 °C (ottimale 22–25 °C). Oltre 27–28 °C tende a soffrire. - Luce: bassa–media; evitare luce forte diretta senza apporto di CO₂ e ombreggiamento. - CO₂: facoltativa; livelli moderati migliorano crescita e resistenza alle alghe. - Nutrienti: fabbisogno moderato e costante; microelementi (Fe, Mn) e K utili. Evitare eccessi che favoriscono alghe sulle fronde lente. - Substrato: non interrare il rizoma; fissare con filo/colla su legni o rocce porose. Gradisce corrente moderata. - Adattamento: spesso “melt” iniziale delle fronde emerse; lasciare tempo per l’acclimatazione.

Tecniche di moltiplicazione (talea, stoloni, divisione, spore, ecc.)

Principalmente per divisione del rizoma: si separano porzioni con 3–5 fronde e radichette, fissandole a nuovi supporti. In condizioni emerse/umide può produrre plantule avventizie su fronde vecchie, da staccare quando sviluppano radici. Riproduzione da spore possibile ma lenta e da appassionati esperti.

Allestimento della vasca

Migliore resa su legni/rocce al centro o lati della vasca, dove possa ricevere luce filtrata e corrente dolce. Ottima in paludari e ripari con zona emersa costantemente bagnata. In acquari piantumati, usarla come cespo focal point in penombra, evitando di coprirla con piante vigorose.

Salute e benessere (prevenzione)

Problemi comuni: - Marcescenza del rizoma: causata da interramento o ristagno; prevenire fissando la pianta in modo arieggiato su hardscape e garantendo flusso. - Alghe a pennello sulle fronde: tipiche delle piante lente con luce forte; ridurre intensità/photoperiodo, stabilizzare CO₂ e nutrienti, rimuovere manualmente fronde molto colonizzate. - Ingiallimento o fori: possibili carenze (K, N, micro). Integrare con fertilizzazione bilanciata e costante, evitando picchi. - “Melt” post-immersione: fisiologico. Potare tessuti deteriorati e attendere la ricrescita adattata. Buone pratiche: quarantena delle nuove piante, manutenzione regolare, evitamento di trattamenti chimici aggressivi.

Conservazione, commercio e aspetti etici/legali

Stato IUCN: non valutata (NE) per la maggior parte delle fonti. Ampiamente distribuita in Asia; non elencata in CITES. Non risulta invasiva nell’UE e non è in liste di attenzione comunitarie. Preferire piante propagate in coltivazione per ridurre la pressione sul prelievo selvatico. Non rilasciare mai esemplari in natura.

Errori comuni

Consigli pratici

Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)

ParametroRangeOttimale
Temperatura20–27 °C22–25 °C
pH5,5–7,56,0–6,8
GH2–10 dGH3–6 dGH
KH0–4 dKH1–3 dKH
Conducibilità50–250 µS/cm100–200 µS/cm
LuceBassa–MediaMedio-bassa filtrata
CO₂Facoltativa10–20 mg/L utile
Fertilizzazione (macro/micro)Leggera–ModerataCostante e bilanciata
Velocità crescitaLenta–Molto lentaLenta ma stabile
Posizione consigliataCentro/Lati su hardscapeCentro in penombra
Tipo di propagazioneDivisione del rizoma; plantuleDivisione del rizoma
Compatibilità con faunaBuona con pesci piccoli e invertebratiOttima con gamberetti; evitare erbivori
DifficoltàIntermedioIntermedio

Crediti

📝 Fabio Rambaudi, Andrea Perotti
📷Wikimedia