Botia zebrata (Zebra loach)

Botia striata

Narayana Rao, 1920

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In sintesi

Tassonomia e nomenclatura

Famiglia Botiidae, un tempo inclusa in Cobitidae; oggi riconosciuta come famiglia separata (revisioni tassonomiche recenti). Genere Botia: comprende cobiti asiatici di fondo con “spine suborbitali” (spine retrattili sotto l’occhio) usate per difesa. Botia striata è facilmente riconoscibile da numerose bande scure e chiare verticali/oblique tipo “zebra”. Può essere confusa in commercio con altre Botia striate, ma B. striata resta di taglia contenuta e con pattern fine e regolare. Nomenclatura stabile; non sono note restrizioni CITES.

Distribuzione e habitat

Endemica dei Ghati Occidentali (India), soprattutto nei bacini dei fiumi Krishna e affluenti in Maharashtra e Karnataka. Abita ruscelli collinari e tratti di fiume secondari con acque limpide, ben ossigenate, substrati di sabbia, ghiaia e ciottoli, spesso con lettiera di foglie e rifugi tra rocce e radici. L’habitat è stagionale: durante i monsoni le portate aumentano, mentre nella stagione secca gli animali si concentrano in anse e buche più profonde.

Dimensioni, aspettativa di vita

Taglia tipica 7–9 cm SL (Standard Length, lunghezza standard senza caudale); massimi riportati intorno a 10–11 cm TL (Total Length, lunghezza totale). Corpo allungato, bocca infera con 3 paia di barbigli sensoriali, e spine suborbitali retrattili. Vitalità elevata e comportamento curioso. Aspettativa di vita 8–12 anni in acquario ben gestito (casi oltre i 12 anni sono possibili).

Comportamento e compatibilità con altri animali

Specie pacifica, gregaria (vive in gruppo) e prevalentemente crepuscolare: mostra maggiore attività al tramonto. Stabilisce una lieve gerarchia interna con inseguimenti e piccole esibizioni, raramente dannosi se il gruppo è numeroso (almeno 6–8 individui). Compatibile con piccoli caracidi e ciprinidi di branco, danio e rasbora, gourami pacifici, altri loach di taglia simile. Evitare grandi predatori e pesci aggressivi o molto territoriali. Può predare piccoli gamberetti e uova di altri pesci; talvolta consuma lumache.

Dieta e alimentazione

Onnivoro di fondo a impronta insettivora. In natura bruca microinvertebrati, larve di insetti e materiale organico. In acquario offrire mangimi affondanti di qualità (granuli, wafer), integrazione di surgelati/vivi (chironomus, artemia, daphnia) e vegetali scottati (zucchina, piselli, spinaci) per fibra. Non è un “mangia-alghe” affidabile. Somministrare piccoli pasti 1–2 volte al giorno; molti esemplari si alimentano meglio con luce bassa o al tramonto.

Allestimento della vasca

Vasca matura con lato lungo ≥100 cm. Fondo di sabbia fine per proteggere i barbigli; aggiungere ciottoli lisci, legni e foglie secche per creare rifugi. Filtrazione efficiente e forte ossigenazione; corrente da moderata a sostenuta con zone di riposo. Illuminazione bassa o schermata da piante robuste (Anubias, Microsorum, bolbitis) ancorate a legni/rocce. Coperchio ben chiuso: è abile saltatrice. Parametri consigliati: temperatura 22–27 °C (ottimo 23–25 °C), pH 6.0–7.5 (ottimo 6.5–7.2), durezza generale GH 2–12 dGH (ottimo 3–8), durezza carbonatica KH 1–6 dKH (ottimo 2–4), conducibilità 50–300 µS/cm (ottimo 100–200). Nitrati <20 mg/L. Layout “torrente” con molte tane riduce lo stress. Gruppi di 6–10 esemplari.

Riproduzione e dimorfismo

In natura probabilmente riproduttore stagionale legato ai monsoni. In acquario domestico la riproduzione naturale è rara; in allevamento commerciale avviene spesso tramite induzione ormonale (non pratica per hobbisti). Non sono disponibili protocolli riproduzione domestica affidabili. Dimorfismo sessuale lieve: femmine più robuste in addome da adulte; maschi spesso più snelli e talvolta con un accenno di colorazione più intensa nelle pinne non sempre evidente.

Salute e benessere (prevenzione)

Specie sensibile a acqua scarsa di ossigeno e a picchi di inquinanti. Prevenzione: 1) vasca matura e stabile; 2) cambi regolari 30–50% settimanali con acqua ben preparata; 3) substrato fine, privo di spigoli; 4) forte aerazione e corrente; 5) gruppo numeroso e molti rifugi per ridurre conflitti; 6) quarantena di nuovi arrivi (minimo 3–4 settimane) per evitare introduzione di parassiti; 7) alimentazione variata e non eccessiva. Evitare sbalzi termici e manipolazioni: le spine suborbitali possono impigliarsi in retini; usare contenitori lisci. I cobiti sono sensibili a trattamenti a base di rame e a dosaggi non controllati: in caso di problemi sanitari consultare un veterinario esperto in ittiofauna.

Conservazione, commercio e aspetti etici/legali

Stato IUCN: In Pericolo (EN), per habitat frammentati nei Ghati Occidentali, pressione antropica (dighe, deforestazione, estrazione inerti, inquinamento) e, storicamente, raccolta per il commercio. Oggi gran parte degli esemplari in negozio proviene da allevamenti, ma è bene verificare e preferire individui d’allevamento. Non è in CITES né in elenchi UE di specie invasive; non risultano restrizioni specifiche per Italia/UE oltre alle norme generali su benessere e tracciabilità. Etica: non rilasciare mai in natura; scegliere fornitori responsabili; garantire trasporto e stabulazione corretti (ossigeno, temperatura, densità, contenitori che non danneggino le spine).

Errori comuni

Consigli pratici

Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)

ParametroRangeOttimale
Temperatura22–27 °C23–25 °C
pH6.0–7.56.5–7.2
GH2–12 dGH3–8 dGH
KH1–6 dKH2–4 dKH
Conducibilità50–300 µS/cm100–200 µS/cm
Nitrati<20 mg/L<10 mg/L
Taglia adulta7–9 cm SL (max ≈10–11 cm TL)≈8 cm SL
Vasca minima≥120 L; lato lungo ≥100 cm150–200 L per gruppo 8–10
FlussoModerato–forte, molto ossigenatoModerato–sostenuto con zone di riposo
LuceBassa–mediaBassa, schermata
SubstratoSabbia fine o ghiaia molto arrotondataSabbia fine 0.2–0.6 mm
DietaOnnivora bentonicaGranuli affondanti + vivo/surgelato + vegetali
CompatibilitàPacifica con piccoli caracidi/ciprinidi e loach similiGruppo di 6–10; evitare grandi predatori e aggressivi

Crediti

📝 Fabio Rambaudi, Andrea Perotti
📷Wikimedia