Bucephalandra motleyana
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In sintesi
Tassonomia e nomenclatura
Distribuzione e habitat
Endemica del Borneo (Indonesia: Kalimantan; Malesia: Sarawak; Brunei). Habitat tipico: rive e massi di torrenti e fiumi a corrente sostenuta, sotto foresta pluviale densa. È una reofita (pianta adattata a ambienti a forte corrente) che cresce su rocce e legni nella zona di risacca, spesso emersa o parzialmente sommersa, e completamente sommersa durante le piene stagionali. Acque generalmente tenere e debolmente acide, limpide, ben ossigenate. Altitudini: dal livello del mare fino a circa 800 m (variabile secondo i siti).
Pianta a rizoma (fusto orizzontale ispessito) strisciante, 3–8 mm di diametro, da cui originano radici avventizie robuste per ancorarsi al substrato duro. Foglie alterne su picciolo, con lamina oblunga-ellittica o lanceolata, margine spesso ondulato; dimensioni variabili in base alla popolazione e alle condizioni (indicativamente 5–12 cm di lunghezza e 1–3 cm di larghezza in coltivazione sommersa). La superficie fogliare può mostrare una lieve iridescenza dovuta a microrilievi cuticolari; il colore va dal verde scuro a tonalità bronzee a seconda della luce. In emersione le foglie sono più spesse e coriacee; in sommersione diventano più sottili. L’infiorescenza è tipica delle Araceae: spata tubolare verdognola/biancastra che avvolge lo spadice con fiori maschili e femminili distinti; frutto a bacca. In acquario la fioritura è rara ma possibile in condizioni emerse o di paludario.
Molto lenta in sommersione (da una nuova foglia ogni 2–4 settimane in condizioni favorevoli). La velocità aumenta in coltivazione emersa umida. Fattori che la influenzano: stabilità dei parametri, luce moderata, apporto costante ma lieve di nutrienti e, se disponibile, CO₂ disciolta. Sbalzi di temperatura o conducibilità possono causare perdita di foglie (“melt” da stress) seguita da ricaccio dal rizoma.
Comportamento e compatibilità con altri animali
Specie poco competitiva: in vasche molto illuminate o con piante a crescita rapida può essere ombreggiata o ricoperta da alghe. Non invade il fondo, si espande lentamente mediante allungamento del rizoma. Tende ad ancorarsi saldamente alle superfici; non tollera l’interramento del rizoma. Non produce ombreggiamento marcato, ma gruppi fitti possono schermare muschi sottostanti.
Fissare il rizoma su roccia o legno con filo, fascetta o colla gel a base cianoacrilica; non interrare il rizoma. Acqua pulita, ben filtrata, con corrente moderata e buona ossigenazione. Illuminazione bassa–media (fotoperiodo 7–9 h, aumentabile gradualmente). CO₂ facoltativa: senza CO₂ cresce ma più lentamente; con CO₂ la crescita è più regolare e le foglie spesso risultano più compatte. Fertilizzazione: somministrazioni leggere e regolari di macro e microelementi, evitando picchi; cambi d’acqua costanti aiutano la stabilità. Parametri indicativi: temperatura 20–28 °C (ottimale 22–26 °C), pH 5,5–7,2, GH 1–8 dGH, KH 0–4 dKH, conducibilità 50–300 µS/cm. Tollerante a valori moderatamente superiori se le variazioni sono lente. Ideale anche in paludari e ripari con zona emersa umida.
Divisione del rizoma: attendere che si allunghi e presenti più nodi; recidere con lama pulita in segmenti dotati di almeno 3–4 foglie o gemme. Fissare nuovamente i segmenti a supporti inerte e mantenere buona circolazione. La propagazione da seme è rara in coltivazione amatoriale; la maggior parte del materiale commerciale proviene da coltura in vitro.
Allestimento della vasca
Ottima per primo piano e centro vasca in layout naturali, island o hardscape rocciosi/radici. In vasche nano può fungere da punto focale; in vasche grandi si usa in gruppi su più pietre per creare continuità. Predilige zone con flusso moderato e luce filtrata; abbinabile a muschi e felci epifite. In paludario, collocarla con il rizoma a pochi centimetri sopra il livello dell’acqua e radici costantemente umide.
Salute e benessere (prevenzione)
Alghe su foglie lente (diatomee, a pennello): ridurre l’intensità luminosa, accorciare il fotoperiodo, aumentare leggermente la corrente e garantire nutrienti stabili; rimuovere manualmente le foglie molto colpite. "Melt" post-inserimento: evitare sbalzi bruschi (temperatura, KH, conducibilità), assicurare buona ossigenazione e pazientare; spesso ricaccia dal rizoma. Carenze: ingiallimenti e fori possono indicare squilibri nutritivi; preferire dosi basse ma continue e cambi regolari. Non interrare il rizoma per prevenire marciumi. Sensibile a eccessi di rame: attenzione con trattamenti per invertebrati o acque di rubinetto non condizionate.
Conservazione, commercio e aspetti etici/legali
Stato IUCN: non valutata specificamente (NE). Il genere Bucephalandra è endemico del Borneo e vulnerabile alla perdita di habitat (deforestazione, attività minerarie, sbarramenti) e alla raccolta in natura. Non è elencata in CITES e non risulta specie invasiva nell’UE. In commercio europeo è ampiamente disponibile da coltura in vitro: preferire piante propagate in serra o laboratorio e documentarne la provenienza. Etica: evitare l’acquisto di esemplari di sospetta raccolta selvatica; non rilasciare mai esemplari o acque di acquario nell’ambiente.
Errori comuni
Consigli pratici
Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)
Parametro | Intervallo | Ottimale |
---|---|---|
Temperatura | 20–28 °C | 22–26 °C |
pH | 5,5–7,5 | 6,0–6,8 |
GH | 1–10 dGH | 3–6 dGH |
KH | 0–6 dKH | 1–3 dKH |
Conducibilità | 50–300 µS/cm | 100–200 µS/cm |
Luce | bassa–media | bassa–media, diffusa |
CO₂ | 0–20 mg/L | 10–15 mg/L (facoltativa) |
Fertilizzazione (macro/micro) | bassa–media | bassa, costante |
Velocità crescita | lenta–molto lenta | lenta ma stabile |
Posizione consigliata | primo piano/centro | su rocce o legni in centro-basso |
Tipo di propagazione | divisione del rizoma | tagli di 3–4 nodi |
Compatibilità con fauna | alta | ottima con caridine e piccoli pesci; evitare grandi erbivori |
Difficoltà | principiante–intermedio | intermedio in vasche illuminate |
Crediti