Cabomba furcata
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In sintesi
Tassonomia e nomenclatura
Distribuzione e habitat
Nativa del Sud America tropicale: diffusa soprattutto nel Brasile settentrionale e nord‑orientale (bacini Amazzonico e Tocantins–Araguaia), nelle Guiane (Guyana, Suriname, Guyana Francese) e con segnalazioni in Venezuela; presenza puntuale riportata per alcune aree della Colombia. Habitat tipico: acque ferme o a lento flusso di igarapé e laghi poco profondi, zone palustri e piane d’inondazione, spesso in acque scure (blackwater) o chiare ma oligotrofiche, con fondo sabbioso o torboso. Predilige acque morbide e acide, ben illuminate, a profondità di 0,2–1,5 m, con corrente debole e scarsa turbolenza.
Pianta acquatica perenne a stelo, con foglie fortemente divise in lacinie capillari disposte opposte o in pseudo‑verticilli, formando ventagli molto fini. Colore dal verde‑oliva al rosso, fino al rubino/porpora nelle porzioni apicali sotto luce intensa; la pigmentazione deriva da antociani (pigmenti protettivi e fotoregolatori). Fusti sottili, fragili, ramificati dai nodi; radici avventizie possono formarsi ai nodi, ancorando la pianta al substrato. In natura gli steli superano 1 m; in acquario raggiunge 30–60 cm o più. Foglie galleggianti e fiori emergenti (petali rosati‑lilla) compaiono raramente in vasca; la fioritura avviene più facilmente in acque calme all’aperto. Crescita apicale con internodi più brevi e foglie più compatte in condizioni ottimali.
Velocità da media a rapida se luce, CO₂ e nutrienti sono adeguati; lenta e soggetta a deperimento in condizioni sub‑ottimali. Fattori chiave: luce intensa e continua, disponibilità stabile di CO₂ disciolta (20–30 mg/L), microelementi (in particolare ferro biodisponibile) e azoto/fosforo non carenti. Acqua dura o KH elevato possono ridurre l’assorbimento e indurre crescita stentata. Ombreggiamento prolungato allunga gli internodi e fa spogliare la base.
Comportamento e compatibilità con altri animali
In acquario forma cespugli densi e ornamentali ma è poco competitiva contro piante a crescita esplosiva e alghe in vasche instabili. Ombreggia fortemente sotto di sé; gli steli bassi perdono foglie se privi di luce. È fragile alla manipolazione e alla corrente forte; i frammenti recisi possono radicare se intrappolati nel substrato. Non è aggressiva né stolonifera; la diffusione avviene per talee.
Acqua morbida e acida: GH (durezza totale) basso 1–5 dGH, KH (alcalinità carbonatica) 0–2 dKH; conducibilità 80–180 µS/cm. Temperatura 24–28 °C (tolleranza 22–30 °C). Luce alta e uniforme; in termini di PAR (radiazione fotosinteticamente attiva), puntare a 60–100 µmol m⁻² s⁻¹ in colonna. CO₂ aggiunta consigliata e stabile (20–30 mg/L). Fertilizzazione costante in colonna: azoto 10–15 mg/L NO3⁻, fosforo 0,3–1,0 mg/L PO4³⁻, potassio 5–10 mg/L, ferro chelato 0,05–0,1 mg/L; microelementi bilanciati. Substrato: attecchisce in sabbia fine/ghiaietto; trae gran parte dei nutrienti dall’acqua, ma un fondo maturo aiuta la stabilità. Movimento: flusso dolce, evitare getti diretti. Vasche mature (filtrazione biologica ben avviata) riducono il rischio di alghe e melt. Fotoperiodo 8–10 ore, con intensità costante.
Per talea di stelo: recidere porzioni apicali di 10–15 cm con almeno 4–5 nodi; rimuovere le foglie inferiori e inserire delicatamente nel substrato o lasciare galleggiare finché non emettono radici avventizie, poi piantare. È possibile anche dividere rami laterali vigorosi. In fase di rinnovo del cespuglio, si consiglia di re‑impiantare le cime e scartare le basi legnose e spogliate.
Allestimento della vasca
Migliore come pianta da sfondo o centro‑sfondo per creare macchie colorate e contrasto con verdi intensi. Disporre gli steli a gruppi radi (2–3 per buca, distanziati 3–5 cm) per far filtrare la luce ai livelli inferiori. Evitare aree a forte turbolenza. Funziona bene in layout olandese e nature con focus cromatico; in nano‑acquari va potata spesso per non invadere la superficie.
Salute e benessere (prevenzione)
Problemi comuni: perdita di foglie basali, apici “bruciati”, alghe filamentose. Strategie non pericolose: mantenere CO₂ stabile (variazioni < 5 mg/L tra luce on/off), evitare picchi di KH con cambi d’acqua appropriati, potare e re‑piantare regolarmente le cime per mantenere la parte bassa giovane, garantire circolazione dolce ma omogenea, introdurre fauna mangia‑alghe delicata (es. Otocinclus, Caridina) compatibile. Monitorare ferro e microelementi per prevenire clorosi dei germogli; correggere gradualmente. Evitare sovradosaggi di carbonio organico liquido e alghicidi: la specie è sensibile. Proteggerla da pesci erbivori (carassi, grandi ciclidi) che la possono sminuzzare.
Conservazione, commercio e aspetti etici/legali
Stato IUCN: non valutata (NE) per la maggior parte delle aree. Non in CITES. Non risulta specie invasiva in Italia o nell’UE; tuttavia l’affine Cabomba caroliniana è nell’Elenco di rilevanza unionale (Reg. UE 1143/2014) e ne sono vietati commercio e rilascio. Verificare sempre l’etichetta e non rilasciare mai organismi in natura. In alcuni Paesi extra‑UE possono esistere restrizioni locali sugli impianti all’aperto.
Errori comuni
Consigli pratici
Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)
Parametro | Range | Ottimale |
---|---|---|
Temperatura | 22–30 °C | 24–28 °C |
pH | 5,0–7,0 | 5,5–6,6 |
GH | 0–8 dGH | 1–5 dGH |
KH | 0–4 dKH | 0–2 dKH |
Conducibilità | 50–300 µS/cm | 80–180 µS/cm |
Luce | medio–alta (40–100 µmol m⁻² s⁻¹ PAR) | alta (60–100 µmol m⁻² s⁻¹ PAR) |
CO₂ | 10–30 mg/L | 20–30 mg/L |
Fertilizzazione (macro/micro) | NO3 5–15, PO4 0,2–1,0, K 5–10 mg/L; Fe 0,05–0,1 mg/L | NO3 ~10, PO4 ~0,5, K ~7 mg/L; Fe 0,05–0,1 mg/L |
Velocità crescita | lenta–media (condizioni povere) → media–rapida (condizioni ottimali) | media–rapida |
Posizione consigliata | centro–sfondo | sfondo a gruppi radi |
Tipo di propagazione | talea di stelo (apice/laterale) | reimpianto delle cime |
Compatibilità con fauna | evitare erbivori (carassi, grandi ciclidi) | ottima con piccoli caracidi, rasbore, Caridina/Otocinclus |
Difficoltà | intermedio–avanzato | avanzato |
Crediti