cabomba rossa, red cabomba

Cabomba furcata

Schult. & Schult.f., 1829

📸

Cerchiamo Foto Originali!

Le foto attualmente presenti sul sito provengono prevalentemente da Wikimedia. Siamo alla ricerca di fotografie originali di alta qualità per migliorare costantemente il nostro archivio.

Se possiedi foto di buona/ottima qualità e desideri contribuire al progetto, puoi inviarle tramite la pagina: Carica foto

Le foto saranno valutate dal nostro team e, se pubblicate, sarà sempre indicato l'autore.

In sintesi

Tassonomia e nomenclatura

Genere Cabomba, famiglia Cabombaceae (linea basale delle ninfeali). Nome accettato: Cabomba furcata Schult. & Schult.f. Le principali banche dati tassonomiche (POWO, WFO, Catalogue of Life) riportano Cabomba piauhyensis Gardner come sinonimo, tuttora molto usato nel commercio acquariofilo. In passato si è fatta confusione con Cabomba caroliniana A. Gray (verde), morfologicamente simile ma con foglioline più larghe, meno finemente ramificate e generalmente verdi. Nota tassonomica: alcuni erbari segnalano variabilità intra‑specifica nel grado di divisione delle foglie e nella pigmentazione; ciò riflette sia plasticità fenotipica sia possibili popolazioni locali. In caso di etichettatura commerciale, preferire il nome C. furcata e riportare l’eventuale sinonimo tra parentesi.

Distribuzione e habitat

Nativa del Sud America tropicale: diffusa soprattutto nel Brasile settentrionale e nord‑orientale (bacini Amazzonico e Tocantins–Araguaia), nelle Guiane (Guyana, Suriname, Guyana Francese) e con segnalazioni in Venezuela; presenza puntuale riportata per alcune aree della Colombia. Habitat tipico: acque ferme o a lento flusso di igarapé e laghi poco profondi, zone palustri e piane d’inondazione, spesso in acque scure (blackwater) o chiare ma oligotrofiche, con fondo sabbioso o torboso. Predilige acque morbide e acide, ben illuminate, a profondità di 0,2–1,5 m, con corrente debole e scarsa turbolenza.

Descrizione fisica (foglie, fusto, radici, crescita)

Pianta acquatica perenne a stelo, con foglie fortemente divise in lacinie capillari disposte opposte o in pseudo‑verticilli, formando ventagli molto fini. Colore dal verde‑oliva al rosso, fino al rubino/porpora nelle porzioni apicali sotto luce intensa; la pigmentazione deriva da antociani (pigmenti protettivi e fotoregolatori). Fusti sottili, fragili, ramificati dai nodi; radici avventizie possono formarsi ai nodi, ancorando la pianta al substrato. In natura gli steli superano 1 m; in acquario raggiunge 30–60 cm o più. Foglie galleggianti e fiori emergenti (petali rosati‑lilla) compaiono raramente in vasca; la fioritura avviene più facilmente in acque calme all’aperto. Crescita apicale con internodi più brevi e foglie più compatte in condizioni ottimali.

Velocità di crescita e fattori che la influenzano

Velocità da media a rapida se luce, CO₂ e nutrienti sono adeguati; lenta e soggetta a deperimento in condizioni sub‑ottimali. Fattori chiave: luce intensa e continua, disponibilità stabile di CO₂ disciolta (20–30 mg/L), microelementi (in particolare ferro biodisponibile) e azoto/fosforo non carenti. Acqua dura o KH elevato possono ridurre l’assorbimento e indurre crescita stentata. Ombreggiamento prolungato allunga gli internodi e fa spogliare la base.

Comportamento e compatibilità con altri animali

In acquario forma cespugli densi e ornamentali ma è poco competitiva contro piante a crescita esplosiva e alghe in vasche instabili. Ombreggia fortemente sotto di sé; gli steli bassi perdono foglie se privi di luce. È fragile alla manipolazione e alla corrente forte; i frammenti recisi possono radicare se intrappolati nel substrato. Non è aggressiva né stolonifera; la diffusione avviene per talee.

Parametri generali di coltivazione e condizioni di crescita

Acqua morbida e acida: GH (durezza totale) basso 1–5 dGH, KH (alcalinità carbonatica) 0–2 dKH; conducibilità 80–180 µS/cm. Temperatura 24–28 °C (tolleranza 22–30 °C). Luce alta e uniforme; in termini di PAR (radiazione fotosinteticamente attiva), puntare a 60–100 µmol m⁻² s⁻¹ in colonna. CO₂ aggiunta consigliata e stabile (20–30 mg/L). Fertilizzazione costante in colonna: azoto 10–15 mg/L NO3⁻, fosforo 0,3–1,0 mg/L PO4³⁻, potassio 5–10 mg/L, ferro chelato 0,05–0,1 mg/L; microelementi bilanciati. Substrato: attecchisce in sabbia fine/ghiaietto; trae gran parte dei nutrienti dall’acqua, ma un fondo maturo aiuta la stabilità. Movimento: flusso dolce, evitare getti diretti. Vasche mature (filtrazione biologica ben avviata) riducono il rischio di alghe e melt. Fotoperiodo 8–10 ore, con intensità costante.

Tecniche di moltiplicazione (talea, stoloni, divisione, spore, ecc.)

Per talea di stelo: recidere porzioni apicali di 10–15 cm con almeno 4–5 nodi; rimuovere le foglie inferiori e inserire delicatamente nel substrato o lasciare galleggiare finché non emettono radici avventizie, poi piantare. È possibile anche dividere rami laterali vigorosi. In fase di rinnovo del cespuglio, si consiglia di re‑impiantare le cime e scartare le basi legnose e spogliate.

Allestimento della vasca

Migliore come pianta da sfondo o centro‑sfondo per creare macchie colorate e contrasto con verdi intensi. Disporre gli steli a gruppi radi (2–3 per buca, distanziati 3–5 cm) per far filtrare la luce ai livelli inferiori. Evitare aree a forte turbolenza. Funziona bene in layout olandese e nature con focus cromatico; in nano‑acquari va potata spesso per non invadere la superficie.

Salute e benessere (prevenzione)

Problemi comuni: perdita di foglie basali, apici “bruciati”, alghe filamentose. Strategie non pericolose: mantenere CO₂ stabile (variazioni < 5 mg/L tra luce on/off), evitare picchi di KH con cambi d’acqua appropriati, potare e re‑piantare regolarmente le cime per mantenere la parte bassa giovane, garantire circolazione dolce ma omogenea, introdurre fauna mangia‑alghe delicata (es. Otocinclus, Caridina) compatibile. Monitorare ferro e microelementi per prevenire clorosi dei germogli; correggere gradualmente. Evitare sovradosaggi di carbonio organico liquido e alghicidi: la specie è sensibile. Proteggerla da pesci erbivori (carassi, grandi ciclidi) che la possono sminuzzare.

Conservazione, commercio e aspetti etici/legali

Stato IUCN: non valutata (NE) per la maggior parte delle aree. Non in CITES. Non risulta specie invasiva in Italia o nell’UE; tuttavia l’affine Cabomba caroliniana è nell’Elenco di rilevanza unionale (Reg. UE 1143/2014) e ne sono vietati commercio e rilascio. Verificare sempre l’etichetta e non rilasciare mai organismi in natura. In alcuni Paesi extra‑UE possono esistere restrizioni locali sugli impianti all’aperto.

Errori comuni

Consigli pratici

Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)

ParametroRangeOttimale
Temperatura22–30 °C24–28 °C
pH5,0–7,05,5–6,6
GH0–8 dGH1–5 dGH
KH0–4 dKH0–2 dKH
Conducibilità50–300 µS/cm80–180 µS/cm
Lucemedio–alta (40–100 µmol m⁻² s⁻¹ PAR)alta (60–100 µmol m⁻² s⁻¹ PAR)
CO₂10–30 mg/L20–30 mg/L
Fertilizzazione (macro/micro)NO3 5–15, PO4 0,2–1,0, K 5–10 mg/L; Fe 0,05–0,1 mg/LNO3 ~10, PO4 ~0,5, K ~7 mg/L; Fe 0,05–0,1 mg/L
Velocità crescitalenta–media (condizioni povere) → media–rapida (condizioni ottimali)media–rapida
Posizione consigliatacentro–sfondosfondo a gruppi radi
Tipo di propagazionetalea di stelo (apice/laterale)reimpianto delle cime
Compatibilità con faunaevitare erbivori (carassi, grandi ciclidi)ottima con piccoli caracidi, rasbore, Caridina/Otocinclus
Difficoltàintermedio–avanzatoavanzato

Crediti

📝 Fabio Rambaudi, Andrea Perotti
📷Wikimedia