Ceratofillo comune (Hornwort)

Ceratophyllum demersum

L., 1753

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In sintesi

Tassonomia e nomenclatura

Specie accettata: Ceratophyllum demersum L. (Ceratophyllaceae). Riconosciuta da banche dati autorevoli (POWO/Kew, World Flora Online, Catalogue of Life). Non esistono cultivar d’acquario ufficialmente registrate. La specie è morfologicamente variabile (foglie più rigide o più fini secondo luce e nutrienti), con fiori unisessuali molto piccoli sulla stessa pianta (monoica). In letteratura si trovano talvolta varietà o forme locali, ma il trattamento attuale tende a includerle in C. demersum. La riproduzione sessuata è rara in acquario; vegetativa per frammentazione è la via prevalente. Nota tassonomica: il genere Ceratophyllum è filogeneticamente isolato, privo di affinità strette con altre famiglie di angiosperme acquatiche; le radici mancano del tutto e sono presenti strutture di ancoraggio effimere. Non sono note protezioni CITES o restrizioni commerciali generiche per l’UE su questa specie (verificare sempre eventuali liste locali).

Distribuzione e habitat

Distribuzione oggi quasi cosmopolita in acque dolci ferme o a lento corso: laghi, stagni, canali, risaie, fossi e bracci morti di fiumi, dal livello del mare fino alle zone temperate fredde. La reale area di origine è discussa: molte fonti indicano Europa, Asia e Africa come native e altre regioni come introdotte; altre includono anche parti del Nord America come native. È comunque ampiamente naturalizzata in tutti i continenti eccetto l’Antartide. Habitat preferito: acque da oligotrofe a eutrofiche, spesso torbide, con fondo fangoso; tollera acque dure o tenere e moderate correnti, ma prospera soprattutto in tratti riparati e ben illuminati. In climi freddi forma turioni svernanti che affondano e riprendono crescita in primavera.

Descrizione fisica (foglie, fusto, radici, crescita)

Pianta sommersa priva di radici, con fusti flessibili ma robusti, lunghi 50–300 cm (più in natura). Le foglie sono inserite in verticilli (tipicamente 6–12 per nodo), fortemente divise in segmenti filiformi e spesso biforcate, con margini denticolati; consistenza da tenera a rigida secondo luce e nutrienti. Colore verde da medio a scuro; in acque povere può apparire più pallido. Gli internodi sono relativamente lunghi, il che facilita la galleggiabilità. I fiori, minuscoli e poco appariscenti, si formano sott’acqua; il frutto è secco, con spine. Non produce vere radici né rizomi; talvolta sviluppa foglie modificate che fungono da punti di presa sul substrato. In condizioni avverse (freddo e fotoperiodo breve) produce turioni compatti ai vertici vegetativi.

Velocità di crescita e fattori che la influenzano

Crescita da rapida a molto rapida in condizioni favorevoli. Fattori chiave: luce da media ad alta, temperatura 18–26 °C, disponibilità di macro (in primis azoto come ammonio) e microelementi in colonna. Non richiede CO₂ aggiuntiva, ma una lieve integrazione può accelerare la crescita e la ramificazione. Sopporta bene anche luce moderata purché ci siano nutrienti. A temperature elevate (>28–30 °C) alcuni ceppi possono rallentare o deperire. Variazioni brusche di chimica dell’acqua o l’uso di agenti ossidanti possono causare perdita degli aghi fogliari, seguita in genere da ricaccio se le condizioni si stabilizzano.

Comportamento e compatibilità con altri animali

In vasca è competitiva sull’assorbimento di nutrienti disciolti e può ombreggiare specie lente se lasciata libera in superficie. Galleggia e si distribuisce dove c’è più luce e flusso moderato. Può liberare composti con potenziale allelopatico che riducono microalghe e fitoplancton (effetto variabile e dipendente dall’ambiente). I fusti più vecchi tendono a perdere foglie basali; la potatura stimola la ramificazione. Fornisce ottimo rifugio a avannotti e gamberetti, e supporto per deposizione di uova di specie ovipare. Pesci erbivori (es. Carassi, Silver dollar, alcuni Ciclidi) possono brucarla.

Parametri generali di coltivazione e condizioni di crescita

Parametri ampi e tolleranti. Temperatura: 10–30 °C (ottimale 20–26 °C). pH: 6,0–8,0. GH: 2–20 °dGH. KH: 1–12 °dKH. Conducibilità: 50–600 µS/cm. Luce: da bassa-moderata a alta; maggiore luce riduce l’etiolamento e rende le foglie più compatte. CO₂: non necessaria; utile a dosi moderate. Nutrizione: preleva quasi tutto dalla colonna; preferisce azoto disponibile (anche ammonio in vasche giovani), fosforo e potassio, più micro (Fe, Mn). Evitare di seppellire i fusti: fissare con anellini morbidi o incastrare tra rocce/legni, oppure lasciare galleggiante. Flusso leggero–moderato aiuta a prevenire accumulo di detrito. Cambi d’acqua regolari sostengono la crescita e limitano alghe.

Tecniche di moltiplicazione (talea, stoloni, divisione, spore, ecc.)

Semplicissima per talea/frammentazione: tagliare fusti sani e reintrodurre in vasca, lasciandoli galleggiare o fissandoli leggermente. Ogni porzione con nodi fogliari ricaccia facilmente. In esterno o a basse temperature produce turioni che svernano e in primavera riprendono la crescita. La semina da seme è rara in acquario e non necessaria.

Allestimento della vasca

Ideale come pianta da sfondo o come massa galleggiante per schermare la luce e offrire rifugi. In vasche di comunità si può ancorare con pesi vegetali o tramite clip ventosa alla parete posteriore. In vasche per riproduzione o per avannotti è preferibile galleggiante. In nano-acquari richiede potature frequenti per evitare ombreggiamento. Non richiede substrato fertile.

Salute e benessere (prevenzione)

Problemi comuni: perdita di foglie (shock per cambi bruschi o alte temperature), crescita stentata (pochi nutrienti in colonna), alghe filamentose sui fusti (eccesso di luce con carenza di nutrienti o flusso debole). Soluzioni sicure: stabilizzare i parametri, incrementare gradualmente la luce, fornire fertilizzazione bilanciata in colonna (macro+micro a basse dosi) e migliorare il movimento d’acqua. Rimozione manuale delle alghe e potature regolari mantengono i tessuti giovani e attivi. Evitare prodotti aggressivi e dosi elevate di biocidi; alcune formulazioni a base di glutaraldeide e trattamenti al rame possono danneggiarla e nuocere a invertebrati. Se compare ingiallimento delle nuove punte, sospettare carenza di micro (es. ferro) e intervenire con dosi minime e graduali.

Conservazione, commercio e aspetti etici/legali

Stato IUCN: verosimilmente Least Concern (LC) a livello globale, grazie all’ampia diffusione. Non in CITES. In UE non è nella lista delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale (Reg. 1143/2014), ma in diversi paesi extra-UE (es. Nuova Zelanda, alcune regioni dell’Australia e del Nord America) è considerata invasiva o nociva. In Italia ed Europa è spesso autoctona o ampiamente naturalizzata, ma può comportarsi da infestante in corpi idrici eutrofizzati. Etica e norme: non rilasciare mai piante o frammenti in natura; smaltire gli scarti in rifiuto indifferenziato chiuso. Informarsi su eventuali restrizioni locali prima di importare/cedere materiale vegetale.

Errori comuni

Consigli pratici

Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)

ParametroRangeOttimale
Temperatura10–30 °C20–26 °C
pH6,0–8,06,5–7,5
GH2–20 °dGH4–12 °dGH
KH1–12 °dKH3–8 °dKH
Conducibilità50–600 µS/cm150–400 µS/cm
Lucebassa–altamedia
CO₂0–30 mg/L0–15 mg/L (facoltativa)
Fertilizzazione (macro/micro)bassa–moderata in colonnamoderata, bilanciata (colonna d’acqua)
Velocità crescitamedia–molto rapidarapida
Posizione consigliatasfondo / galleggiantesfondo o massa galleggiante
Tipo di propagazionetalea, frammentazione, turionitalea/frammenti apicali
Compatibilità con faunabuona con piccoli pesci e invertebratievitare grossi erbivori (es. Carassi)
Difficoltàprincipiante–intermedioprincipiante

Crediti

📝 Fabio Rambaudi, Andrea Perotti
📷Wikimedia