Crinum del Camerun (crinum arricciato)

Crinum calamistratum

Bogner & Heine, 1987

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In sintesi

Tassonomia e nomenclatura

Specie accettata nei principali repertori botanici (es. POWO/Kew, WFO). Genere Crinum (Amaryllidaceae), piante bulbose spesso acquatiche o riparie. Non sono riportati sinonimi correnti consolidati per C. calamistratum. In commercio può essere confusa con Crinum natans (foglie più larghe, meno ondulate) o con C. thaianum (asiatica), ma C. calamistratum si riconosce per le lamine molto strette e marcatamente increspate. Il nome specifico calamistratum allude ai margini "arricciati" delle foglie.

Distribuzione e habitat

Endemica del Camerun (Africa centrale), segnalata da collezioni d’erbario e dati GBIF in corsi d’acqua del Camerun centro-occidentale. Habitat naturale: fiumi e torrenti limpidi con substrati rocciosi e sabbiosi, acqua da tenera a mediamente dura, pH da leggermente acido a neutro, corrente da moderata a sostenuta. Le piante crescono ancorate tra rocce o in sabbie grossolane; in regime stagionale possono rimanere sommerse per lunghi periodi.

Descrizione fisica (foglie, fusto, radici, crescita)

Erba bulbosa perenne. Il bulbo (organo di riserva sotterraneo) è ovoidale-allungato, spesso con collo pronunciato; diametro tipico 3–6 cm (maggiore negli esemplari maturi). Radici robuste, spesse, di ancoraggio. Foglie nastriformi, strette (circa 5–15 mm di larghezza) e molto lunghe (50–150 cm), di colore verde scuro, con margini fortemente ondulati; consistenza coriacea. In condizioni emerse o con età, può emettere uno scapo fiorale con ombrelle di fiori bianchi profumati, a forma di giglio. In acquario le fioriture sono rare.

Velocità di crescita e fattori che la influenzano

Crescita lenta (spesso 1–3 foglie nuove al mese in condizioni ottimali). Fattori chiave: luce medio-alta e stabile, nutrienti al suolo (specialmente azoto, potassio e tracce), microelementi bilanciati, temperatura nell’intervallo ideale. La CO₂ non è indispensabile ma accelera l’attecchimento. Tende a rallentare dopo stress (trasporto, potature drastiche) o eventuale fioritura. Richiede settimane o mesi per stabilizzarsi dopo l’inserimento.

Comportamento e compatibilità con altri animali

In vasca è poco competitiva per la crescita lenta, ma le foglie lunghe possono ombreggiare piante basse se collocata in primo piano. Non emette stoloni invasivi; forma un cespo compatto dal bulbo. Generalmente non viene mangiata da pesci erbivori grazie alle foglie coriacee. Le foglie flessuose seguono la corrente: gradisce flusso moderato che riduce i depositi di alghe e detriti.

Parametri generali di coltivazione e condizioni di crescita

Acqua: temperatura 20–30 °C (ottimale 23–26 °C); pH 6.0–8.0 (ottimale 6.5–7.2); GH 2–15 dGH (ottimale 4–10); KH 1–8 dKH (ottimale 2–5); conducibilità 50–500 µS/cm (ottimale 100–300). Luce: medio–alta, diffusa, fotoperiodo 8–10 h. Flusso: moderato. Substrato: sabbia/ghiaia fine con zona nutritiva per le radici; interrare solo le radici lasciando il bulbo per metà o più fuori dal substrato. Volume vasca consigliato ≥100 L per dare spazio alle foglie lunghe. CO₂ facoltativa; fertilizzazione moderata e regolare (macro e micro) con attenzione al rilascio vicino alle radici (tabs o strati nutrienti).

Tecniche di moltiplicazione (talea, stoloni, divisione, spore, ecc.)

Per divisione di bulbilli: il bulbo madre, quando maturo, produce piccoli bulbi alla base. Separarli solo quando raggiungono almeno 1/3 della dimensione del bulbo madre e hanno radici proprie; piantarli con bulbo parzialmente esposto. La semina è rara in acquario domestico (richiede fioritura e impollinazione); in vivaio si può ottenere da seme in condizioni controllate.

Allestimento della vasca

Elemento da centro vasca o sfondo anteriore, come punto focale. Lasciare spazio libero sopra per lo sviluppo delle foglie e corridoi di corrente. Ottima su rocce o in sabbia grossolana, vicino al flusso del filtro ma non direttamente davanti alla mandata per evitare piegature eccessive.

Salute e benessere (prevenzione)

Problemi comuni: 1) Marciume del bulbo se completamente interrato o in substrati compatti e poveri di ossigeno. Soluzione: piantare con bulbo parzialmente esposto in substrato areato. 2) Clorosi apicale (ingiallimento delle foglie giovani) da carenze di microelementi (es. ferro): migliorare la fertilizzazione bilanciata e la circolazione. 3) Alghe a pennello o diatomee sulle foglie lente: stabilizzare luce e nutrienti, aumentare leggermente il flusso e la manutenzione (rimozione meccanica delicata). 4) Arresto di crescita post-acquisto (melting): evitare sbalzi; acclimatazione lenta, luce moderata le prime settimane.

Conservazione, commercio e aspetti etici/legali

Stato IUCN: non valutata (NE) al momento della redazione. Specie endemica: la raccolta in natura può impattare popolazioni locali; preferire esemplari di coltivazione (vivaio/tissue culture). Non in CITES. Non risulta invasiva in UE né elencata ai sensi del Reg. UE 1143/2014. Buone pratiche: non rilasciare in ambiente naturale; smaltire i residui vegetali in modo responsabile.

Errori comuni

Consigli pratici

Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)

ParametroRangeOttimali
Temperatura20–30 °C23–26 °C
pH6.0–8.06.5–7.2
GH2–15 dGH4–10 dGH
KH1–8 dKH2–5 dKH
Conducibilità50–500 µS/cm100–300 µS/cm
Lucemedia–altamedio-alta diffusa
CO₂opzionale10–20 mg/L
Fertilizzazione (macro/micro)bassa–moderatamoderata; tabs radicali + micro bilanciati
Velocità crescitalenta–medialenta ma costante
Posizione consigliatacentro/sfondocentro come punto focale
Tipo di propagazionebulbo, bulbilli, raro semeseparazione dei bulbilli
Compatibilità con faunaampiacomunità pacifica; tollera ciclidi moderati
Difficoltàfacile–intermediointermedio

Crediti

📝 Fabio Rambaudi, Andrea Perotti
📷Wikimedia