Cozza zebrata

Dreissena polymorpha

Pallas, 1771

📸

Cerchiamo Foto Originali!

Le foto attualmente presenti sul sito provengono prevalentemente da Wikimedia. Siamo alla ricerca di fotografie originali di alta qualità per migliorare costantemente il nostro archivio.

Se possiedi foto di buona/ottima qualità e desideri contribuire al progetto, puoi inviarle tramite la pagina: Carica foto

Le foto saranno valutate dal nostro team e, se pubblicate, sarà sempre indicato l'autore.

In sintesi

Tassonomia e nomenclatura

Bivalve d’acqua dolce della famiglia Dreissenidae. Il guscio è triangolare-‘a D’, spesso con bande scure a zig-zag (da cui il nome), ma la livrea è molto variabile. Si fissa ai substrati grazie al bisso (fili proteici adesivi). Specie distinta dalla simile Dreissena rostriformis bugensis (cozza quagga), che ha forma più arrotondata e può colonizzare acque più profonde e fredde. Sinonimi storici: Mytilus polymorphus Pallas, 1771 (combinazione originale) e vari nomi minori oggi non in uso. Tassonomia attuale ampiamente accettata in letteratura accademica e database internazionali (GBIF, WoRMS).

Distribuzione e habitat

Nativa delle regioni ponto-caspiche (bacini del Mar Nero, Caspio e Mar d’Azov), si è espansa nel XIX–XX secolo lungo i grandi sistemi fluviali europei con navi e canali. Oggi è diffusa in gran parte d’Europa (Italia inclusa) e Nord America, con popolazioni stabili in laghi e grandi fiumi. In Italia è segnalata soprattutto nel bacino del Po, laghi prealpini e canali annessi. Habitat tipico: acque dolci ferme o a corrente lenta-moderata, ricche di ossigeno e calcio, con substrati duri (rocce, legno, cemento, metallo, conchiglie di altri molluschi). Tollera acque debolmente salmastre ma non prospera oltre bassa salinità. L’ampia tolleranza termica consente la sopravvivenza in inverni freddi e estati temperate, ma ondate prolungate >30 °C risultano letali.

Dimensioni, aspettativa di vita

Dimensioni adulte usuali 2–4 cm di lunghezza della conchiglia; raramente fino a ~5 cm in acque ricche di nutrienti e calcio. Crescita rapida nel primo anno. Longevità tipica 2–5 anni (talora un po’ di più in acque fredde e profonde). Sessualità a gonadi separate (maschi e femmine), senza dimorfismo esterno evidente. Grande capacità filtrante: rimuove dal flusso d’acqua fitoplancton, batteri e materiale organico fine, influenzando la rete trofica locale.

Comportamento e compatibilità con altri animali

Specie sedentaria e coloniale: forma tappeti densi, sovrapponendosi a conspecifici e altri invertebrati. L’adesione tramite bisso consente il fissaggio a qualsiasi superficie dura, compresi impianti tecnici, con rischi di ostruzione. In acquario può attaccarsi a gusci di lumache, crostacei e altri bivalvi, compromettendone il benessere. Non è aggressiva, ma l’impatto meccanico e la competizione per il cibo la rendono poco compatibile con quasi tutta la fauna da comunità, specialmente filtratori e invertebrati lenti.

Dieta e alimentazione

È un filtratore obbligato: si nutre principalmente di fitoplancton, batterioplankton e particolato organico sospeso. In ambiente controllato richiede una fornitura costante (meglio in goccia continua) di microalghe d’acqua dolce vive o di qualità equivalente, con particelle nelle dimensioni adatte alle branchie. Alimenti improvvisati (es. solo lievito) non coprono adeguatamente il fabbisogno e causano rapida denutrizione e inquinamento. L’efficienza di filtrazione varia con temperatura, taglia e qualità dell’acqua; ossigeno disciolto elevato e una moderata corrente sono essenziali.

Allestimento della vasca

Tenere questa specie in casa non è consigliato. Oltre al rischio ambientale, la gestione è impegnativa. Se un ente autorizzato allestisce un sistema didattico o di ricerca, adottare: vasca chiusa e a prova di fuga (≥40–60 L), forte aerazione e flusso medio-forte, superfici dure per l’ancoraggio (rocce, piastrelle, griglie), acqua dura e alcalina con buon contenuto di calcio, temperatura temperata. Necessari prefiltrazione meccanica fine e manutenzione regolare per prevenire ostruzioni. Alimentazione: somministrazione continua di colture di microalghe d’acqua dolce; monitorare nutrienti per evitare picchi di ammonio/nitriti. Contenimento: nessun drenaggio diretto in fognatura; disattivare le eventuali veliger (larve planctoniche) trattando l’effluente (p.es. con inattivazione chimica/termica) secondo le procedure interne e la normativa vigente. Evitare qualsiasi scambio di acqua/attrezzature con altri acquari.

Riproduzione e dimorfismo

Riproduzione stagionale a fecondazione esterna: maschi e femmine emettono gameti in acqua; le larve veliger sono planctoniche e microscopicissime, con grande potenziale di dispersione. Le femmine possono produrre decine di migliaia fino a molte centinaia di migliaia di ovociti per stagione, a seconda della taglia e delle condizioni. In genere l’avvio della riproduzione richiede temperature >12–13 °C e buona disponibilità di calcio/cibo; picchi di reclutamento avvengono spesso tra tarda primavera e estate. In acquario l’induzione non è raccomandata: le larve sfuggono ai filtri comuni e sono difficili da contenere. Non esiste dimorfismo esterno affidabile per separare i sessi.

Salute e benessere (prevenzione)

Benessere: mantenere acqua ben ossigenata, stabile e pulita; evitare sbalzi termici; assicurare apporto di calcio e alcalinità adeguati; prevenire sovraffollamento e accumulo di detriti sotto i tappeti di conchiglie (rischio anossia). Non usare farmaci o biocidi a base di rame: sono letali per gli invertebrati. Prevenzione ambientale: quarantena e sanificazione rigorosa di reti, tubi, retini e arredi usati in acque naturali; asciugatura completa e prolungata delle attrezzature o trattamento termico/chimico prima di riutilizzarle altrove. Non smaltire mai acqua, substrati o organismi vivi nello scarico o in ambienti esterni. In caso di rinvenimento involontario su piante/oggetti acquistati, rimuovere manualmente e inattivare gli esemplari in modo sicuro prima dello smaltimento nei rifiuti indifferenziati.

Conservazione, commercio e aspetti etici/legali

La specie non è CITES e non risulta minacciata su scala globale; al contrario, è una delle invasive d’acqua dolce più impattanti. In UE trova ampio riconoscimento come specie aliena invasiva con obblighi di prevenzione e gestione (Reg. UE 1143/2014). La presenza in lista di specie di rilevanza unionale può variare nel tempo; in ogni caso, in molti Stati membri (Italia inclusa) sono vietati introduzione e rilascio in natura e possono esserci restrizioni su detenzione e trasporto di esemplari vivi. Le sanzioni per violazioni possono essere severe. Etica: scoraggiato l’acquisto e l’uso in acquariofilia; promuovere invece pratiche di biosecurity e segnalazione alle autorità competenti in caso di nuove introduzioni. Il commercio responsabile dovrebbe evitare qualsiasi diffusione intenzionale o accidentale.

Errori comuni

Consigli pratici

Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)

ParametroRangeOttimale
Temperatura4–24 °C (sopravvivenza più ampia a breve termine)12–18 °C
pH7.2–8.87.6–8.4
GH6–20 dGH10–16 dGH
KH4–12 dKH6–10 dKH
Conducibilità200–650 µS/cm300–500 µS/cm
Nitrati (NO3-)0–50 mg/L<20 mg/L
Taglia adulta2–4 cm (rare eccezioni fino ~5 cm)
Vasca minima≥40 L (solo sistemi chiusi autorizzati)≥60 L
FlussoMedio–forteCostante e ben ossigenato
LuceBassa–mediaNon critica
SubstratoSuperfici dure (rocce, griglie, tubi)Ampia area di ancoraggio
DietaFitoplancton e particolato sospesoMicroalghe fresche in somministrazione continua
CompatibilitàLimitataNon consigliata in comunità

Crediti

📝 Fabio Rambaudi, Andrea Perotti
📷Wikimedia