echinodoro a foglie cordate

Echinodorus cordifolius

(L.) Griseb., 1864

📸

Cerchiamo Foto Originali!

Le foto attualmente presenti sul sito provengono prevalentemente da Wikimedia. Siamo alla ricerca di fotografie originali di alta qualità per migliorare costantemente il nostro archivio.

Se possiedi foto di buona/ottima qualità e desideri contribuire al progetto, puoi inviarle tramite la pagina: Carica foto

Le foto saranno valutate dal nostro team e, se pubblicate, sarà sempre indicato l'autore.

In sintesi

Tassonomia e nomenclatura

Nome accettato: Echinodorus cordifolius (L.) Griseb., riconosciuto da fonti autorevoli (POWO, WFO). Sinonimi usati nel commercio includono Echinodorus radicans e, talvolta, forme affini come E. schlueteri (spesso trattata come sottospecie). La specie appartiene alla famiglia Alismataceae. In acquariofilia circolano diversi cloni e ibridi commerciali etichettati come “radicans” o “cordifolius”; ciò spiega alcune differenze di taglia e forma fogliare tra piante in vendita. Non va confusa con E. bleherae/amazonicus (le “spade amazzoniche” classiche), che hanno foglie strette e nastriformi. Nota tassonomica: la variabilità intra-specifica è elevata; la presenza di cultivar e ibridi rende talvolta incerta l’attribuzione a livello di sottospecie.

Distribuzione e habitat

Nativa del continente americano, dal Sud degli Stati Uniti (fascia sud-orientale e golfo del Messico) attraverso il Messico, l’America Centrale e parti dei Caraibi, fino al Nord del Sud America. Habitat tipico: zone umide poco profonde, paludi, fossi, risaie, bordi di laghi e corsi d’acqua lenti soggetti a variazioni stagionali del livello idrico. È specie anfibia, capace di vivere con foglie emerse e apparato fogliare completamente sommerso a seconda del periodo e della profondità. È stata segnalata come naturalizzata in aree tropicali/subtropicali al di fuori dell’areale originario.

Descrizione fisica (foglie, fusto, radici, crescita)

Pianta a rosetta con corto fusto e robusto apparato radicale fascicolato. Le foglie emerse sono ampie, cordate (a forma di cuore) o spatolate, con piccioli lunghi e lamina spesso 10–25 cm, consistenza coriacea. Le foglie sommerse tendono a essere più strette e allungate, con tessuti più teneri. Altezza complessiva in coltivazione 30–60+ cm; in emersione può superare la superficie e produrre uno o più peduncoli fiorali lunghi anche oltre 60–100 cm. L’infiorescenza è un racemo con verticilli di piccoli fiori bianchi a tre petali; sui nodi si formano frequentemente plantule avventizie. Non produce veri stoloni sotterranei, ma può generare getti laterali dal colletto. La crescita è di tipo modulare: nuove foglie emergono dal centro della rosetta sostituendo gradualmente le più vecchie.

Velocità di crescita e fattori che la influenzano

Velocità medio-rapida in condizioni favorevoli. Fattori chiave: luce medio‑alta, substrato ricco di nutrienti (soprattutto ferro e potassio), disponibilità costante di macroelementi (N, P) e oligoelementi. La CO₂ non è indispensabile ma accelera la crescita e riduce la tendenza a produrre rapidamente foglie emerse. Temperature più basse (18–20 °C) rallentano l’attività; 22–26 °C sono spesso ottimali. La transizione da coltivazione emersa a sommersa può causare la classica “melt” (deperimento delle foglie emerse), seguita dalla produzione di nuove foglie sommerse adattate. Fotoperiodo consigliato 8–10 ore.

Comportamento e compatibilità con altri animali

In acquario la pianta tende a crescere verso la superficie; una volta raggiunta, può emettere peduncoli emersi e plantule. È vigorosa e competitiva nell’assorbire nutrienti dal substrato, con possibile ombreggiamento delle piante basse. In vasche piccole può diventare dominante; in vasche grandi funge da elemento focale. Radici robuste ancorano bene il fondo. Non è invasiva in vasca, ma richiede potature periodiche delle foglie più grandi per contenere l’ingombro.

Parametri generali di coltivazione e condizioni di crescita

Acqua: pH 6.0–7.8 (meglio 6.5–7.2), GH 3–15 dGH (ottimo 5–10), KH 2–8 dKH (ottimo 3–5), conducibilità 100–500 µS/cm (ottimo 150–300). Temperatura 18–30 °C, ideale 22–26 °C. Luce da media ad alta; in luce debole allunga i piccioli e può perdere compattezza. CO₂: facoltativa; 10–20 mg/L migliorano densità e robustezza delle foglie sommerse. Substrato preferibilmente fine‑medio e fertile; la specie è un forte assorbitore radicale, quindi utili pastiglie nutritive localizzate ricche di ferro. Fertilizzazione in colonna moderata e regolare evita carenze (soprattutto K e Fe). Flusso d’acqua blando‑moderato. Ideale in vasche capienti (≥100–120 L) e acquari aperti o paludari, dove può esprimere la fase emersa.

Tecniche di moltiplicazione (talea, stoloni, divisione, spore, ecc.)

Principalmente per plantule avventizie: 1) lasciare che il peduncolo fiorale emerga e formi giovani piantine sui nodi; 2) quando le plantule hanno 3–5 foglie e radichette, tagliare il tratto del peduncolo e piantarle nel substrato; 3) nei sistemi chiusi si può mantenere il peduncolo sommerso, sostenendolo vicino alla superficie per favorire l’emissione di plantule. Divisione del cespo: si può separare con cautela il colletto se si formano getti laterali, evitando di danneggiare il punto di crescita. La semina è rara in acquario domestico.

Allestimento della vasca

Miglior posto: sfondo o angolo posteriore come pianta dominante; in vasche grandi può stare anche in posizione centrale come esemplare singolo. Sconsigliata al primo piano per dimensioni. In paludario cresce ottimamente come pianta emersa con radici in acqua. Lasciare spazio laterale (20–30 cm) per l’espansione delle foglie; evitare di interrare il colletto. Superficie libera utile per i peduncoli e la formazione di plantule.

Salute e benessere (prevenzione)

Problemi comuni: 1) Foglie nuove pallide o clorotiche: possibile carenza di ferro; integrare in modo prudente con fertilizzanti completi e/o pastiglie nel substrato; evitare sovradosaggi. 2) Fori puntiformi o bordi necrotici: spesso carenza di potassio; aumentare gradualmente K nella routine. 3) Melt post‑acquisto: normale durante la transizione emerso→sommerso; rimuovere foglie deperite e garantire stabilità dei parametri. 4) Alghe su foglie lente o vecchie: ottimizzare equilibrio luce‑nutrienti‑CO₂, aumentare movimento leggero, rimuovere manualmente le foglie molto colonizzate. 5) Ingombro/ombreggiamento: potare regolarmente le foglie più grandi e rimuovere peduncoli in eccesso. Evitare trattamenti chimici aggressivi; privilegiare interventi meccanici e gestione dei nutrienti.

Conservazione, commercio e aspetti etici/legali

Stato IUCN: non valutata specificamente (NE). Non in CITES. In UE non è nell’elenco delle specie invasive di rilevanza unionale (Reg. 1143/2014) alla data più recente disponibile. È però segnalata come naturalizzata in alcune regioni extra‑areali; non rilasciare mai piante o frammenti in natura. Smaltire gli scarti vegetali in rifiuti indifferenziati o secondo le indicazioni locali. Il commercio è dominato da materiale coltivato in serra; la raccolta in natura non è usuale.

Errori comuni

Consigli pratici

Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)

ParametroRangeOttimale
Temperatura18–30 °C22–26 °C
pH6.0–7.86.5–7.2
GH3–15 dGH5–10 dGH
KH2–8 dKH3–5 dKH
Conducibilità100–500 µS/cm150–300 µS/cm
LuceMedia–AltaMedio‑Alta
CO₂0–20 mg/L (facoltativa)10–20 mg/L
Fertilizzazione (macro/micro)Regolare, moderataSubstrato ricco + integrazione Fe/K
Velocità crescitaLenta–RapidaMedio‑Rapida
Posizione consigliataSfondo/CentroSfondo
Tipo di propagazionePlantule su infiorescenza; divisionePlantule su peduncolo
Compatibilità con faunaBuona con comunitàEvitare grandi erbivori
DifficoltàFacile–IntermediaIntermedia (per dimensioni)

Crediti

📝 Fabio Rambaudi, Andrea Perotti
📷Wikimedia