Spada amazzonica (Amazon sword)

Echinodorus grisebachii

(Seub.) Micheli, 1881

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In sintesi

Tassonomia e nomenclatura

Echinodorus grisebachii è accettata come specie valida in Alismataceae da banche dati autorevoli (es. POWO/WFO). Autore della combinazione: (Seub.) Micheli, 1881. Esiste una nota incertezza tassonomica in ambito acquariofilo: nomi commerciali come “E. bleherae” e “E. amazonicus” sono spesso riferiti a forme/cultivar ricondotte al complesso di E. grisebachii secondo revisioni moderne. La letteratura recente (es. studi morfologici e molecolari) tende a ridurre il numero di specie descritte in passato, indicando un’ampia variabilità intra-specifica. Sinonimi usati in commercio o in letteratura grigia: Echinodorus bleherae (nom. hort.), Echinodorus amazonicus (nom. hort.). In ambito scientifico, alcune entità storicamente trattate come specie separate possono essere considerate varianti o forme di E. grisebachii; si raccomanda di verificare la fonte vivaistica.

Distribuzione e habitat

Nativa del bacino amazzonico dell’America meridionale (con segnalazioni da Brasile occidentale, Perù, Bolivia e probabilmente Ecuador). Abita rive, paludi stagionalmente inondate, lagune e corsi d’acqua a lento flusso, su sabbie o limi ricchi di materia organica. È una specie anfibia che alterna fasi emerso (fuori dall’acqua durante la stagione secca) e sommerso (completamente o parzialmente sott’acqua durante le piene). Le acque naturali sono spesso tenere e leggermente acide, con bassa conducibilità e alto contenuto di tannini.

Descrizione fisica (foglie, fusto, radici, crescita)

Pianta perenne a rosetta (foglie che emergono da un breve caule accorciato). Apparato radicale fitto e profondo, adatto a substrati ricchi. Foglie sommerse: generalmente lanceolate a strettamente ellittiche, verde brillante, con lamina lunga 15–40+ cm e larga 2–6 cm, picciolo fino a 20–40 cm secondo condizioni; consistenza flessibile. Foglie emerse: più corte e spesso più larghe, con tessuto più robusto. L’infiorescenza è un peduncolo fiorale eretto a racemo/panìcola con verticilli di piccoli fiori bianchi (3 petali) e può produrre plantule avventizie. In acquario, dimensione finale variabile: 25–60 cm di altezza complessiva secondo forma, luce e nutrienti. Colori: dal verde chiaro al medio; alcune cultivar possono mostrare variazioni di taglia e portamento.

Velocità di crescita e fattori che la influenzano

Velocità da lenta a media. La crescita accelera con: substrato ricco di nutrienti, buona luce (senza eccessi), apporto moderato di CO₂ e temperatura stabile nell’intervallo caldo. Tende a sostituire gradualmente le foglie: quelle più vecchie possono ingiallire e vanno rimosse. In condizioni povere (substrato inerte, luce bassa) sopravvive ma riduce la taglia delle foglie e la velocità di emissione di nuove lamine.

Comportamento e compatibilità con altri animali

Specie da punto focale: una volta stabilita può ombreggiare le piante vicine con le ampie foglie. Competitrice radicale: assorbe intensamente nutrienti dal fondo e beneficia di fertilizzazione puntuale alla radice. Non è invasiva come le piante a stolone continuo (es. Vallisneria), ma può produrre plantule su peduncoli che, se lasciate crescere, aumentano la densità. Tollera bene la potatura foglia per foglia; evitare di recidere tutte le foglie contemporaneamente.

Parametri generali di coltivazione e condizioni di crescita

Acquario consigliato: da medio a grande (≥80–100 L) per dare spazio alla rosetta matura. Luce: bassa–media; luce media favorisce foglie più lunghe e fitte. Fondo: nutriente o con pastiglie fertilizzanti vicino alle radici; granulometria fine-media. Acqua: pH 5.8–7.8 (ottimale leggermente acido), GH 3–12 °dH, KH 1–8 °dH, conducibilità 100–400 µS/cm. Temperatura 22–28 °C (ottimale 24–27 °C). CO₂ non indispensabile, ma 10–20 mg/L aumentano densità e vigore. Fertilizzazione: integrare macro (N, P, K) e microelementi (Fe, Mn, ecc.); la specie è soprattutto “root feeder”, quindi curare l’apporto nel substrato. Ricambio d’acqua regolare (es. 25–40% settimanale) per stabilità e prevenzione alghe.

Tecniche di moltiplicazione (talea, stoloni, divisione, spore, ecc.)

Tre vie principali: 1) Plantule su peduncolo fiorale: lasciare sviluppare i getti finché producono 4–6 foglioline e radici di 2–3 cm, quindi staccare e piantare delicatamente. 2) Divisione della corona: su esemplari vigorosi, separare con cautela porzioni del cuore con radici proprie, evitando di danneggiare il meristema. 3) Stoloni/rizomi corti (più rari in vasca): se compaiono, separare quando hanno radici autonome. La semina è possibile in coltivazione emersa ma poco praticata in acquario domestico.

Allestimento della vasca

Posizionamento: centro o sfondo, come pianta solitaria o piccolo gruppo. In layout naturali/biotopo amazzonico, collocarla tra radici e legni per un effetto realistico. Evitare nano-acquari: le foglie raggiungono facilmente la superficie. Lasciare 15–20 cm liberi attorno alla rosetta per facilitare manutenzione e circolazione.

Salute e benessere (prevenzione)

Problemi comuni: 1) Clorosi apicale (nuove foglie pallide): possibile carenza di ferro o microelementi; migliorare fertilizzazione bilanciata e leggere dosi al substrato. 2) Fori/puntinature nelle foglie vecchie: possibile carenza di potassio; integrare K con moderazione. 3) Foglie traslucide o “melt” dopo inserimento: stress da cambio di forma emerso→sommerso; rimuovere gradualmente le foglie compromesse e attendere la nuova vegetazione adattata. 4) Alghe a pennello o filamentose sulle foglie lente: ottimizzare rapporto luce-nutrienti-CO₂, aumentare leggermente il movimento d’acqua, rimuovere manualmente le foglie più colpite. 5) Danni da fauna: grandi loricaridi onnivori o ciclidi erbivori possono rosicchiare i margini; scegliere fauna compatibile.

Conservazione, commercio e aspetti etici/legali

Non valutata formalmente da IUCN per la maggior parte delle fonti consultate. Ampiamente coltivata e disponibile nel commercio europeo; non inclusa in CITES. Non risulta nell’Elenco UE delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale (Reg. (UE) 1143/2014). Alcune specie di Echinodorus possono naturalizzarsi in climi caldi; non rilasciare mai piante in natura. Provenienza vivaistica: preferire fornitori che evitino prelievi da ambienti naturali.

Errori comuni

Consigli pratici

Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)

ParametroRangeOttimale
Temperatura20–30 °C24–27 °C
pH5.5–7.86.2–7.2
GH2–15 °dH4–10 °dH
KH1–8 °dH2–5 °dH
Conducibilità50–500 µS/cm100–250 µS/cm
LuceBassa–MediaMedia
CO₂0–20 mg/L10–20 mg/L
Fertilizzazione (macro/micro)Regolare, soprattutto al fondoSubstrato ricco + integrazione bilanciata
Velocità crescitaLenta–MediaMedia
Posizione consigliataCentro–SfondoCentro/Sfondo
Tipo di propagazionePlantule su peduncolo, divisione coronaPlantule su peduncolo
Compatibilità con faunaComunità pacificheEvitare grandi erbivori
DifficoltàPrincipiante–IntermedioPrincipiante

Crediti

📝 Fabio Rambaudi, Andrea Perotti
📷Wikimedia