Echinodorus grisebachii
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In sintesi
Tassonomia e nomenclatura
Distribuzione e habitat
Nativa del bacino amazzonico dell’America meridionale (con segnalazioni da Brasile occidentale, Perù, Bolivia e probabilmente Ecuador). Abita rive, paludi stagionalmente inondate, lagune e corsi d’acqua a lento flusso, su sabbie o limi ricchi di materia organica. È una specie anfibia che alterna fasi emerso (fuori dall’acqua durante la stagione secca) e sommerso (completamente o parzialmente sott’acqua durante le piene). Le acque naturali sono spesso tenere e leggermente acide, con bassa conducibilità e alto contenuto di tannini.
Pianta perenne a rosetta (foglie che emergono da un breve caule accorciato). Apparato radicale fitto e profondo, adatto a substrati ricchi. Foglie sommerse: generalmente lanceolate a strettamente ellittiche, verde brillante, con lamina lunga 15–40+ cm e larga 2–6 cm, picciolo fino a 20–40 cm secondo condizioni; consistenza flessibile. Foglie emerse: più corte e spesso più larghe, con tessuto più robusto. L’infiorescenza è un peduncolo fiorale eretto a racemo/panìcola con verticilli di piccoli fiori bianchi (3 petali) e può produrre plantule avventizie. In acquario, dimensione finale variabile: 25–60 cm di altezza complessiva secondo forma, luce e nutrienti. Colori: dal verde chiaro al medio; alcune cultivar possono mostrare variazioni di taglia e portamento.
Velocità da lenta a media. La crescita accelera con: substrato ricco di nutrienti, buona luce (senza eccessi), apporto moderato di CO₂ e temperatura stabile nell’intervallo caldo. Tende a sostituire gradualmente le foglie: quelle più vecchie possono ingiallire e vanno rimosse. In condizioni povere (substrato inerte, luce bassa) sopravvive ma riduce la taglia delle foglie e la velocità di emissione di nuove lamine.
Comportamento e compatibilità con altri animali
Specie da punto focale: una volta stabilita può ombreggiare le piante vicine con le ampie foglie. Competitrice radicale: assorbe intensamente nutrienti dal fondo e beneficia di fertilizzazione puntuale alla radice. Non è invasiva come le piante a stolone continuo (es. Vallisneria), ma può produrre plantule su peduncoli che, se lasciate crescere, aumentano la densità. Tollera bene la potatura foglia per foglia; evitare di recidere tutte le foglie contemporaneamente.
Acquario consigliato: da medio a grande (≥80–100 L) per dare spazio alla rosetta matura. Luce: bassa–media; luce media favorisce foglie più lunghe e fitte. Fondo: nutriente o con pastiglie fertilizzanti vicino alle radici; granulometria fine-media. Acqua: pH 5.8–7.8 (ottimale leggermente acido), GH 3–12 °dH, KH 1–8 °dH, conducibilità 100–400 µS/cm. Temperatura 22–28 °C (ottimale 24–27 °C). CO₂ non indispensabile, ma 10–20 mg/L aumentano densità e vigore. Fertilizzazione: integrare macro (N, P, K) e microelementi (Fe, Mn, ecc.); la specie è soprattutto “root feeder”, quindi curare l’apporto nel substrato. Ricambio d’acqua regolare (es. 25–40% settimanale) per stabilità e prevenzione alghe.
Tre vie principali: 1) Plantule su peduncolo fiorale: lasciare sviluppare i getti finché producono 4–6 foglioline e radici di 2–3 cm, quindi staccare e piantare delicatamente. 2) Divisione della corona: su esemplari vigorosi, separare con cautela porzioni del cuore con radici proprie, evitando di danneggiare il meristema. 3) Stoloni/rizomi corti (più rari in vasca): se compaiono, separare quando hanno radici autonome. La semina è possibile in coltivazione emersa ma poco praticata in acquario domestico.
Allestimento della vasca
Posizionamento: centro o sfondo, come pianta solitaria o piccolo gruppo. In layout naturali/biotopo amazzonico, collocarla tra radici e legni per un effetto realistico. Evitare nano-acquari: le foglie raggiungono facilmente la superficie. Lasciare 15–20 cm liberi attorno alla rosetta per facilitare manutenzione e circolazione.
Salute e benessere (prevenzione)
Problemi comuni: 1) Clorosi apicale (nuove foglie pallide): possibile carenza di ferro o microelementi; migliorare fertilizzazione bilanciata e leggere dosi al substrato. 2) Fori/puntinature nelle foglie vecchie: possibile carenza di potassio; integrare K con moderazione. 3) Foglie traslucide o “melt” dopo inserimento: stress da cambio di forma emerso→sommerso; rimuovere gradualmente le foglie compromesse e attendere la nuova vegetazione adattata. 4) Alghe a pennello o filamentose sulle foglie lente: ottimizzare rapporto luce-nutrienti-CO₂, aumentare leggermente il movimento d’acqua, rimuovere manualmente le foglie più colpite. 5) Danni da fauna: grandi loricaridi onnivori o ciclidi erbivori possono rosicchiare i margini; scegliere fauna compatibile.
Conservazione, commercio e aspetti etici/legali
Non valutata formalmente da IUCN per la maggior parte delle fonti consultate. Ampiamente coltivata e disponibile nel commercio europeo; non inclusa in CITES. Non risulta nell’Elenco UE delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale (Reg. (UE) 1143/2014). Alcune specie di Echinodorus possono naturalizzarsi in climi caldi; non rilasciare mai piante in natura. Provenienza vivaistica: preferire fornitori che evitino prelievi da ambienti naturali.
Errori comuni
Consigli pratici
Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)
Parametro | Range | Ottimale |
---|---|---|
Temperatura | 20–30 °C | 24–27 °C |
pH | 5.5–7.8 | 6.2–7.2 |
GH | 2–15 °dH | 4–10 °dH |
KH | 1–8 °dH | 2–5 °dH |
Conducibilità | 50–500 µS/cm | 100–250 µS/cm |
Luce | Bassa–Media | Media |
CO₂ | 0–20 mg/L | 10–20 mg/L |
Fertilizzazione (macro/micro) | Regolare, soprattutto al fondo | Substrato ricco + integrazione bilanciata |
Velocità crescita | Lenta–Media | Media |
Posizione consigliata | Centro–Sfondo | Centro/Sfondo |
Tipo di propagazione | Plantule su peduncolo, divisione corona | Plantule su peduncolo |
Compatibilità con fauna | Comunità pacifiche | Evitare grandi erbivori |
Difficoltà | Principiante–Intermedio | Principiante |
Crediti