Eleocharis parvula
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In sintesi
Tassonomia e nomenclatura
Distribuzione e habitat
Distribuzione ampia ma discontinua, prevalentemente in regioni temperate e subtropicali dell’emisfero nord. Presente lungo coste atlantiche e interne del Nord America e in varie aree d’Europa, inclusa l’area mediterranea; segnalata localmente anche altrove, spesso come introdotta. Habitat tipico: margini di acque ferme o debolmente correnti, paludi, fossi, piane di marea e lagune, su sabbie o limi umidi, da appena sommerse fino a pochi centimetri d’acqua. Spesso tollera condizioni salmastra leggere, specialmente in ambienti costieri.
Pianta perenne rizomatosa di piccola taglia. Fusti cilindrici (detti culmi) eretti, filiformi, 3–10 cm in coltivazione (più bassi se ben illuminate), 0,3–1 mm di diametro, di colore verde chiaro. Le foglie vere sono ridotte a guaine basali; la parte fotosintetica è il culmo. Apparato radicale fine, con rizomi corti da cui si originano stoloni (fusticini orizzontali che emettono nuovi ciuffi) favorendo tappeti densi. Infiorescenza terminale in piccola spighetta ovale (2–8 mm); fiorisce in emerso. Frutti minuti (achenî) non prodotti in vasca domestica. Emersa, la pianta tende a essere più rigida e bassa; in immerso allunga leggermente i culmi se la luce è scarsa.
Velocità lenta–media. In condizioni ottimali (luce alta, CO₂ disponibile, nutrienti bilanciati) forma un tappeto compatto in 6–10 settimane. Con luce medio-bassa o senza CO₂ tende ad allungarsi (8–15 cm) e diradarsi. Temperature moderate accelerano la crescita. Substrati fini e puliti facilitano l’emissione di stoloni. L’accumulo di detrito sul tappeto può rallentare e causare marcescenze basali.
Comportamento e compatibilità con altri animali
In acquario forma cuscini fitti e competitivi sul primo piano, ma non è aggressiva verso piante a radice profonda. Tende a diffondersi per stoloni anche sotto sassi o legni, invadendo aree adiacenti se non contenuta. Non ombreggia molto ma, se troppo alta e fitta, può limitare il ricircolo vicino al substrato. Intrappola detrito fine: è utile una buona circolazione dell’acqua e sifonatura superficiale.
Acqua: pH 6,0–7,5 (ottimo 6,2–7,0); durezza GH 2–15 dGH (ottimo 3–8), KH 1–8 (ottimo 2–6); conducibilità 80–700 µS/cm (ottimo 150–300). Temperatura 16–28 °C (ottimo 20–24 °C). Luce medio–alta: più è intensa al fondo, più il tappeto resta basso e fitto. CO₂: facoltativa ma consigliata (15–25 mg/L) per compattezza e velocità. Nutrizione: richiede macro e micro in modo bilanciato; non è esigente ma reagisce bene a fertilizzazione costante e moderata. Substrato: sabbia o ghiaia fine inerte o leggermente nutrita; granuli piccoli migliorano l’attecchimento. Flusso leggero–moderato, acqua pulita. Cambi regolari (30–50% settimanali) aiutano a prevenire alghe e accumulo di sostanze organiche. All’inizio piantare porzioni piccole distanziate 1–2 cm per favorire una chiusura uniforme. Le piante da coltura sterile acclimatano più facilmente all’immerso rispetto a porzioni già emerse.
Per stoloni: lasciare che i corridori formino nuovi ciuffi e poi separare con forbici affilate. Per divisione: sradicare delicatamente un ciuffo grande e dividerlo in più plug, mantenendo radici e rizomi intatti. La semina non è praticata in acquario. La potatura si esegue accorciando i culmi a 2–3 cm; le punte recise possono temporaneamente apparire smussate ma il tappeto si infoltisce.
Allestimento della vasca
Posizionamento: primo piano; in nano acquari può fungere da medio piano basso. Ottima in layout rocciosi tipo iwagumi, per creare sentieri e bordure. Lasciare spazio libero ai margini per la manutenzione. In paludari cresce bene in emerso su substrato umido, con luce intensa.
Salute e benessere (prevenzione)
Problemi comuni e soluzioni sicure: 1) Allungamento e diradamento: aumentare la luce al fondo, stabilizzare CO₂, potare per stimolare getti bassi. 2) Alghe filamentose sulle punte: ridurre fotoperiodo e nutrienti in eccesso, migliorare circolazione, rimuovere manualmente e introdurre mangia-alghe compatibili. 3) Ingiallimento basale dopo l’impianto: normale adattamento da emerso a immerso; rimuovere foglie morte e mantenere acqua pulita. 4) Marcescenza del tappeto: sifonare leggermente il detrito, alleggerire lo spessore del prato con potature e assicurare ricircolo. Evitare biocidi o trattamenti rischiosi per fauna e ambiente.
Conservazione, commercio e aspetti etici/legali
Stato globale: non valutata formalmente da IUCN per l’uso acquariofilo; la specie è ampiamente distribuita e non risulta soggetta a CITES. In UE non è elencata tra le specie invasive di rilevanza unionale; tuttavia, come per ogni pianta acquatica, non rilasciare in natura e smaltire i residui in modo responsabile. In alcuni Paesi europei gli habitat umidi costieri che ospitano Eleocharis sono protetti: evitare raccolte in natura senza permessi.
Errori comuni
Consigli pratici
Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)
Parametro | Range | Ottimale |
---|---|---|
Temperatura | 16–28 °C | 20–24 °C |
pH | 6,0–7,5 | 6,2–7,0 |
GH | 2–15 dGH | 3–8 dGH |
KH | 1–8 dKH | 2–6 dKH |
Conducibilità | 80–700 µS/cm | 150–300 µS/cm |
Luce | medio–alta | alta (40–60 µmol m−2 s−1 al fondo) |
CO₂ | 0–30 mg/L | 15–25 mg/L |
Fertilizzazione (macro/micro) | leggera–moderata continua | NO3 5–15 mg/L; PO4 0,2–1 mg/L; K 5–20 mg/L; micro a basse dosi regolari |
Velocità crescita | lenta–media | media con luce alta e CO₂ |
Posizione consigliata | primo piano | primo piano, bordi di sentieri |
Tipo di propagazione | stoloni, divisione | stoloni |
Compatibilità con fauna | buona con piccoli pesci e Caridina | evitare scavatori/erbivori |
Difficoltà | principiante–intermedio | intermedio per prato denso |
Crediti