Garra rufa (pesce dottore)

Garra rufa

Heckel, 1843

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In sintesi

Tassonomia e nomenclatura

Genere Garra (sottofamiglia Labeoninae, famiglia Cyprinidae). Garra rufa è la specie comunemente commercializzata come “pesce dottore”. È stata descritta da Heckel nel 1843; in passato il genere e la specie hanno avuto sinonimi storici oggi non in uso. Il gruppo Garra rufa è un complesso con vari taxa affini in Medio Oriente, e nel commercio si incontrano anche specie simili vendute come G. rufa. Carattere distintivo del genere: bocca infera con labbro inferiore modificato a discetto adesivo, utile a restare ancorati ai substrati in corrente.

Distribuzione e habitat

Originaria del Medio Oriente: ampiamente presente in Anatolia centrale e sud-orientale (Turchia) e nel bacino del Tigri–Eufrate (Siria, Iraq), con popolazioni anche in aree limitrofe dell’Iran occidentale. Abita torrenti e fiumi a corrente moderata–forte, tratti di riffle su fondo roccioso/ghiaioso, e sorgenti incluse alcune termali. La presenza in vasche termali naturali spiega la sua tolleranza a temperature più alte, ma in ambiente naturale frequenta anche acque più fresche e ben ossigenate.

Dimensioni, aspettativa di vita

Taglia adulta tipica 8–12 cm SL (lunghezza standard; dall'apice del muso alla base della coda), fino a ~15 cm TL (lunghezza totale) in esemplari eccezionali. Aspettativa di vita: 4–7 anni con buona gestione. Corpo robusto, profilo dorsale leggermente arcuato, bocca ventrale con disco adesivo funzionale a brucare i substrati. Tolleranza termica ampia, ma preferisce condizioni stabili e ben ossigenate. Colorazione grigio-brunastra con sfumature olivastre e macchie scure irregolari; varia secondo popolazione e ambiente.

Comportamento e compatibilità con altri animali

Specie gregaria e attiva; stabilisce una gerarchia intraspecifica con inseguimenti e prese di posizione, di norma non lesivi in gruppi numerosi. Tenere in gruppo di almeno 6–8 individui per distribuire l’aggressività. Vivace e curiosa, può importunare pesci molto lenti o a pinne lunghe; scegliere compagni robusti da corrente (ciprinidi e cobitidi di fiume, piccoli balitoridi), evitando specie delicate o che richiedono acqua ferma.

Dieta e alimentazione

Onnivoro con forte componente perifizitica: bruca aufwuchs e biofilm (microalghe, diatomee, cianobatteri, microinvertebrati) su pietre e legni. In acquario offrire base vegetale (pastiglie per algivori, spirulina, verdure sbollentate come zucchina e spinacio), integrando 2–3 volte/settimana piccole prede (chironomus, daphnia, artemia, preferibilmente congelate o vive). Essenziale garantire superfici mature per il pascolo e non contare su di loro per “pulire” la vasca: necessitano comunque di alimentazione dedicata.

Allestimento della vasca

Vasca di tipo fiume con forte ossigenazione e corrente. Per un gruppo minimo (6–8 esemplari): lunghezza 100+ cm, volume 180 L o più; meglio 240 L per stabilità. Fondo di sabbia fine mista a ghiaia/ciottoli arrotondati; rocce e legni per creare zone d’ombra, rifugi e superfici da pascolo. Filtrazione potente e flusso multi-direzionale (pompe di movimento), scambio d’aria vigoroso. Illuminazione medio–alta per favorire la crescita di alghe superiori e diatomee sulle superfici, con aree riparate. Piante robuste da corrente (p.es. Microsorum, Anubias, Bolbitis) ancorate a legni/pietre. Parametri: temperatura 20–26 °C (ottimo 22–25 °C); pH 6,5–8,0 (ottimo 7,0–7,6); dGH 5–20; dKH 3–12; conducibilità 150–600 µS/cm. Nitrati preferibilmente <10 mg/L. Coperchio ben chiuso: può saltare.

Riproduzione e dimorfismo

In acquario domestico è rara senza interventi: presumibilmente riproduttore pelagofilo/litofilo a dispersione di uova in corrente su ghiaia, senza cure parentali, come in molti Garra. In allevamenti commerciali avviene spesso in vasche dedicate, talora con induzione ormonale. Dimorfismo: maschi più snelli e intensi di colore; in stagione riproduttiva possono sviluppare tubercoli nuziali sul capo e ispessimento delle pinne pettorali; femmine più piene in addome.

Salute e benessere (prevenzione)

Acque pulite, fredde–tiepide e ad alto tenore di ossigeno riducono stress e patologie opportuniste (p.es. Ichthyophthirius, marciume delle pinne). Quarantena di 4–6 settimane per i nuovi arrivi. Evitare substrati taglienti e superfici abrasive che possono lesionare bocca e barbigli. Fornire pascolo continuo: la carenza cronica di fibra/alga può predisporre a problemi intestinali. Non sovralimentare con sole proteine animali. Cambi regolari (30–50%/settimana), forte movimento superficiale e temperature nei valori ottimali; temperature elevate e ossigeno basso sono un rischio maggiore di mortalità. Evitare pratiche di “fish pedicure”: stressano gli animali e comportano rischi igienico-sanitari.

Conservazione, commercio e aspetti etici/legali

Stato IUCN: verosimilmente Non Minacciata (LC) a livello globale, con pressioni locali da captazioni idriche, inquinamento e alterazioni di habitat. Il commercio acquariofilo si basa in gran parte su esemplari allevati in Asia ed Europa; la specie non è in CITES. In UE il possesso per acquari domestici è generalmente consentito; alcune autorità nazionali o locali regolano o vietano l’uso in centri estetici per motivi igienico-sanitari: informarsi sulla normativa locale prima di qualsiasi uso commerciale. Non rilasciare mai in natura; rischio ecologico e sanzioni. Non risultano liste UE di specie invasive applicate a G. rufa, ma la prudenza è obbligatoria.

Errori comuni

Consigli pratici

Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)

ParametroRangeOttimale
Temperatura20–26 °C (tolleranza breve fino a ~28 °C)22–25 °C
pH6,5–8,07,0–7,6
GH5–20 dGH6–12 dGH
KH3–12 dKH4–8 dKH
Conducibilità150–600 µS/cm200–400 µS/cm
Nitrati<25 mg/L<10 mg/L
Taglia adulta8–12 cm SL (fino a ~15 cm TL)
Vasca minima180–240 L (gruppo 6–8)≥240 L
FlussoMedio–forte (8–15× volume/ora)Forte, 10–12×/h con intensa aerazione
LuceMedia–altaAlta diffusa con zone d’ombra
SubstratoSabbia/ghiaia con rocceSabbia fine + ciottoli arrotondati
DietaOnnivora a prevalenza perifiziticaBase vegetale + pascolo su biofilm
CompatibilitàComunità di fiume temperataCon ciprinidi/cobitidi robusti; evitare lenti/pinne lunghe

Crediti

📝 Fabio Rambaudi, Andrea Perotti
📷Wikimedia