Pesce gatto ancora nano

Hara jerdoni

Day, 1870

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In sintesi

Tassonomia e nomenclatura

Ordine Siluriformes; famiglia Erethistidae (talvolta trattata come sottofamiglia Erethistinae in Sisoridae); genere Hara. Sinonimi storici presenti in letteratura, inclusi Erethistes jerdoni. Nome comune internazionale: moth catfish o dwarf anchor catfish. La tassonomia dei sisoroidi è in revisione continua: alcune autorità aggregano gli erethistidi in Sisoridae; in acquariofilia e in molte banche dati (es. FishBase) Hara jerdoni rimane comunemente in Erethistidae.

Distribuzione e habitat

Asia meridionale: bacino del Brahmaputra nel nord-est dell’India (Assam, Meghalaya) e nel Bangladesh nord-orientale (area di Sylhet). Abita ruscelli e affluenti ombreggiati, canali, fossi e talvolta risaie stagionali. L’habitat tipico presenta corrente lenta o moderata, acqua chiara o leggermente torbida, substrati di sabbia fine con legni, radici e abbondante lettiera di foglie. Le sponde alberate favoriscono temperature relativamente fresche e un’elevata ossigenazione.

Dimensioni, aspettativa di vita

Taglia adulta di circa 2.5–3.5 cm SL (Standard Length; lunghezza dall’apice del muso alla base della coda); la lunghezza totale TL può risultare poco maggiore. Aspettativa di vita 3–5 anni in buone condizioni. Corpo appiattito ventralmente, colorazione mimetica bruno-maculata, barbigli sensoriali e robuste spine pettorali leggermente seghettate, caratteristiche degli erethistidi. Specie crepuscolare e bentonica (bentonico: vive sul fondo).

Comportamento e compatibilità con altri animali

Pacifico e schivo; trascorre molto tempo immobile tra foglie e anfratti. Non è gregario stretto, ma vive più sicuro in piccoli gruppi (6+), mostrando interazioni tolleranti e meno timidezza. Compatibile con microrasbore, piccoli danionini e ciprinidi tranquilli di colonna d’acqua superiore. Evitare specie grandi, irruenti o molto competitive sul fondo (grossi cobitidi, ciclidi) che lo stressano o lo privano del cibo. Con gamberetti nani adulti di taglia simile la convivenza è possibile, ma può predare neanidi appena nate.

Dieta e alimentazione

Microcarnivoro opportunista: in natura consuma piccoli invertebrati bentonici, larve, microcrostacei. In acquario accetta volentieri chironomus e larve di zanzara, dafnie, artemie e tubifex/enchitrei ben risciacquati (vivo o congelato), oltre a microgranuli affondanti ricchi di proteine. Evitare di basarsi solo su mangimi in scaglie. Somministrare porzioni piccole, preferibilmente al crepuscolo o di notte, quando è più attivo. Integrare 3–4 volte a settimana con alimento vivo o surgelato di taglia adeguata.

Allestimento della vasca

Per un gruppo stabile si consiglia una vasca con ampia base, minimo 45 × 30 cm; volume indicativo 40–60 L. Substrato di sabbia fine per proteggere i barbigli, abbondante lettiera di foglie (lettiera di foglie), radici, rami e pietre lisce per creare ombre e rifugi. Illuminazione bassa o schermata da piante galleggianti. Filtrazione dolce ma efficiente, con buona ossigenazione e un flusso lieve-moderato, lasciando zone calme. Copertura superiore ben chiusa. Cambi d’acqua regolari e delicati per mantenere stabilità chimico-fisica.

Riproduzione e dimorfismo

Riproduzione non comune in acquario, ma possibile. Dimorfismo: femmine più robuste e panciute a maturità; maschi più snelli, con spine pettorali leggermente più pronunciate. Specie ovipara: deposizione sparsa fra foglie e ripari, senza cure parentali. Stimoli utili possono essere temperatura stabile (20–22 °C), abbondanza di micro-cibo e presenza di fitte coperture sul fondo. Uova piccole, schiusa in pochi giorni; avannotti molto minuti, necessitano naupli d’artemia appena schiusi, microworm o parameci. Tasso di successo spesso basso; separare gli adulti dopo la deposizione può aumentare la sopravvivenza.

Salute e benessere (prevenzione)

Stabilità prima di tutto: evitare picchi termici e chimici. Mantenere acqua pulita, ben ossigenata, con bassi nitrati. Substrato fine e privo di spigoli per prevenire lesioni ai barbigli. Introdurre nuove prede o compagni solo dopo quarantena adeguata. Specie sensibile a farmaci e metalli pesanti (rame in particolare): usare trattamenti con estrema cautela e sempre alla dose minima consigliata per pesci senza scaglie. Alimentazione variata e di qualità per prevenire carenze. Offrire rifugi multipli per ridurre lo stress; osservare segnali precoci (letargia, pinne serrate, pallore) e intervenire migliorando ambiente e dieta.

Conservazione, commercio e aspetti etici/legali

Non risulta inclusa in CITES. Non elencata tra le specie invasive di interesse unionale (Reg. UE 1143/2014). Stato IUCN: non valutata o priva di dati recenti in molte fonti; le popolazioni potrebbero risentire di degrado dell’habitat locale. Il commercio è prevalentemente da catture in natura; preferire allevatori affidabili quando disponibili e chiedere l’origine al rivenditore. Per l’Italia/UE non sono note restrizioni specifiche oltre alle norme generali su benessere, biosicurezza e tracciabilità. Evitare rilasci in natura in ogni caso.

Errori comuni

Consigli pratici

Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)

ParametroRangeOttimale
Temperatura18–26 °C20–24 °C
pH6.0–7.56.3–7.0
GH2–12 dGH3–8 dGH
KH1–6 dKH2–4 dKH
Conducibilità50–250 µS/cm80–180 µS/cm
Nitrati< 20 mg/L< 10 mg/L
Taglia adulta2.5–3.5 cm SL≈ 3.0 cm SL
Vasca minima40–60 L≥ 45 L per gruppo 6+
FlussoBasso–moderatoBasso con zone ossigenate
LuceBassa–mediaBassa, ombreggiata
SubstratoSabbia fine, foglieSabbia fine + lettiera di foglie
DietaMicrocarnivoro bentonicoVivo/congelato + microgranuli affondanti
CompatibilitàPacifica, per nano-communityCon piccoli pesci tranquilli; evitare specie grandi/irruenti

Crediti

📝 Fabio Rambaudi, Andrea Perotti
📷Wikimedia