Cuba; prato nano cubano

Hemianthus callitrichoides

Griseb., 1866

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In sintesi

Tassonomia e nomenclatura

Specie descritta da A. Grisebach nel 1866 dalla flora di Cuba. Appartiene a Linderniaceae (APG IV). In letteratura e nel commercio è frequente l’uso del sinonimo Micranthemum callitrichoides; alcuni autori hanno proposto di includere Hemianthus in Micranthemum. La tassonomia è quindi oggetto di revisione, ma le due denominazioni si riferiscono alla stessa pianta d’acquario. Da non confondere con Micranthemum tweediei (‘Monte Carlo’), simile ma a foglia più grande e di coltivazione più facile.

Distribuzione e habitat

Endemica di Cuba. Cresce in ambienti ripariali e nelle aree a umidità costante: margini di ruscelli, stillicidi su rocce calcaree, rive sabbiose o limose soggette a periodiche emersioni. È una specie anfibia: tollera fasi emerse (fuori dall’acqua) e sommersione (sotto acqua). In natura riceve luce intensa filtrata o pieno sole, acque lente e pulite, da debolmente acide a neutre, spesso su substrati minerali ricchi di carbonati.

Descrizione fisica (foglie, fusto, radici, crescita)

Erbacea perenne strisciante. Fusti sottili e prostrati, con internodi corti e radici avventizie ai nodi. Foglie opposte, ellittiche‑tondeggianti, 2–4 mm, verde brillante; in forma emersa le foglie sono leggermente più spesse. In acquario forma un tappeto denso alto 1–3 cm; con poca luce tende ad allungarsi fino a 5–7 cm. Fiori minuscoli, bianchi, raramente prodotti in coltivazione sommersa. L’apparato radicale è fine e superficiale, efficace nell’ancoraggio se il substrato è granulometria fine.

Velocità di crescita e fattori che la influenzano

Velocità da lenta a media. È fortemente influenzata da luce, apporto di CO₂ e nutrienti. Con luce alta, CO₂ 20–30 mg/L e fertilizzazione bilanciata, la crescita diventa rapida e compatta. Temperature oltre 28 °C e CO₂ instabile rallentano e possono causare diradamenti. Il flusso moderato migliora l’ossigenazione del tappeto e limita accumuli di detrito.

Comportamento e compatibilità con altri animali

Specie tappezzante competitiva solo se le condizioni sono favorevoli; soffre l’ombreggiamento da piante alte e detrito che occlude il tappeto. Si espande per stoloni (fusti striscianti che emettono nuove rosette) e può sollevarsi a zolle se lo strato inferiore muore per mancanza di luce o circolazione. Non è invasiva in vasca e non soffoca attivamente altre specie, ma richiede potature per evitare auto‑ombreggiamento.

Parametri generali di coltivazione e condizioni di crescita

Illuminazione medio‑alta e uniforme sul primo piano (8–10 h di fotoperiodo). Apporto di CO₂ consigliato (circa 20–30 mg/L) per ottenere un tappeto fitto e basso. Substrato fine (0,5–2 mm), preferibilmente con base fertile; cresce anche su sabbia inerte con fertilizzazione in colonna regolare. Parametri consigliati: 22–26 °C; pH 6,0–6,8 (tolleranza 5,5–7,5); GH 4–8 °dGH (tolleranza 2–12); KH 1–3 °dKH (tolleranza 0–6); conducibilità 100–250 µS/cm (tolleranza 80–400). Cambi d’acqua settimanali 30–50% aiutano a prevenire alghe. All’avvio, piantare in piccoli ciuffi ben distanziati per favorire la chiusura del prato.

Tecniche di moltiplicazione (talea, stoloni, divisione, spore, ecc.)

Per stoloni e per talea. Si dividono piccoli ciuffi (0,5–1 cm) e si ripiantano a 2–3 cm di distanza con pinzette, interrando leggermente. Una volta consolidato, si può potare il tappeto a 0,5–1 cm e ripiantare le porzioni apicali. La coltura in vitro (tissue culture) è ideale per partire senza alghe o invertebrati indesiderati.

Allestimento della vasca

Posizionamento: primo piano e zone frontali. Ottima per layout di stile Iwagumi e nano‑acquari. Funziona anche in isole tappezzanti tra pietre, su legni o rocce se ancorata con rete/filo fino alla radicazione. In vasche a bassa tecnologia cresce con difficoltà: meglio scegliere allora alternative più tolleranti (es. Micranthemum ‘Monte Carlo’).

Salute e benessere (prevenzione)

Problemi comuni: alghe filamentose sul tappeto, sollevamento a zolle, ingiallimento e diradamento. Prevenzione e soluzioni sicure: stabilizzare CO₂ e nutrienti, evitare picchi di luce prolungata, mantenere un flusso moderato sopra il tappeto, sifonare leggermente il detrito, potare regolarmente per arieggiare gli strati inferiori. Segnali nutritivi: crescita pallida e lenta (azoto basso), apici piccoli e clorotici (microelementi, in particolare ferro), crescita verticale e internodi lunghi (luce/CO₂ insufficienti). Preferire metodi meccanici/gestionali contro le alghe; l’introduzione di Caridina multidentata può aiutare nel controllo biologico.

Conservazione, commercio e aspetti etici/legali

Stato IUCN: non valutata (NE) al momento delle principali banche dati. Non in CITES. Non elencata tra le specie invasive prioritarie nell’UE (Reg. 1143/2014). In ogni caso, non rilasciare mai resti vegetali in corsi d’acqua o ambienti naturali; smaltire come rifiuto indifferenziato. Il materiale in commercio proviene da coltivazione orticola (spesso in vitro), non da raccolta selvatica.

Errori comuni

Consigli pratici

Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)

ParametroRangeOttimale
Temperatura20–28 °C22–26 °C
pH5,5–7,56,0–6,8
GH2–12 °dGH4–8 °dGH
KH0–6 °dKH1–3 °dKH
Conducibilità80–400 µS/cm100–250 µS/cm
LuceMedia–altaAlta e uniforme
CO₂15–30 mg/L20–30 mg/L
Fertilizzazione (macro/micro)Regolare in colonna + base fertileN 5–15 mg/L; P 0,1–1 mg/L; K 5–20 mg/L; Fe 0,05–0,1 mg/L
Velocità crescitaLenta–mediaMedia con CO₂ e luce alta
Posizione consigliataPrimo pianoPrimo piano
Tipo di propagazioneStoloni, taleaDivisione in ciuffi piccoli
Compatibilità con faunaBuona; evitare scavatori/erbivoriMicro‑pesci, Caridina, lumache pacifiche
DifficoltàIntermedio–avanzatoIntermedio con CO₂

Crediti

📝 Fabio Rambaudi, Andrea Perotti
📷Wikimedia