idrocotile tripartita (spesso venduta come Hydrocotyle cf. tripartita 'Japan')

Hydrocotyle tripartita

R.Br., 1810

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In sintesi

Tassonomia e nomenclatura

Specie accettata: Hydrocotyle tripartita R.Br. (famiglia Araliaceae), confermata da principali database botanici internazionali. In acquariofilia è diffusa una selezione commerciale nota come Hydrocotyle cf. tripartita 'Japan': si tratta di un clone/forma orticola con foglie piccole e compatte, non di una specie distinta. Da non confondere con Hydrocotyle sibthorpioides (foglie più rotonde e minute) o con specie palustri invasive come H. ranunculoides. Pianta anfibia: vive in forma emersa (fuori dall’acqua) e sommersa (completamente in acqua).

Distribuzione e habitat

Nativa dell’Australia orientale (Queensland, Nuovo Galles del Sud, Victoria, Tasmania) e presente anche in Nuova Zelanda. Habitat tipici: sponde umide di ruscelli e laghetti, radure boschive bagnate, prati soggetti a inondazioni stagionali e margini di zone palustri, su suoli da sabbioso‑limosi a torbosi. Vive in acque lente o su substrati costantemente umidi, dal livello del mare a basse quote montane. È segnalata come naturalizzata in alcune aree extra‑native a clima temperato umido.

Descrizione fisica (foglie, fusto, radici, crescita)

Erbacea perenne, strisciante, con fusti sottili e teneri che emettono stoloni orizzontali. Radici avventizie ai nodi, utili per l’ancoraggio e l’assorbimento. Foglie alterne, piccole (0,8–2,0 cm di diametro in forma sommersa), con tipico lembo trilobato (tre lobi arrotondati) e picciolo sottile; in emersione le foglie tendono a essere leggermente più grandi e più incise. In condizioni sommerse forma cuscini bassi (3–10 cm di altezza) e compatti; se ombreggiata può allungare gli internodi e crescere più eretta. Infiorescenze minute a ombrella, raramente prodotte in acquario; frutti secchi schizocarpici. Colore verde brillante, talvolta più scuro con luce intensa e buona nutrizione.

Velocità di crescita e fattori che la influenzano

Velocità da media a elevata. Dipende soprattutto da intensità luminosa, disponibilità di CO₂, nutrienti e temperatura. Con luce medio‑alta e CO₂ la pianta tappezza rapidamente e richiede potature frequenti; senza CO₂ la crescita è più lenta ma stabile. Temperature oltre 28 °C possono indurre foglie più piccole e internodi più lunghi; sotto 18 °C la crescita rallenta sensibilmente.

Comportamento e compatibilità con altri animali

Competitiva nella fascia bassa della vasca: colonizza lo spazio con stoloni e può ombreggiare piante minute. Si ancora al substrato ma può aggrapparsi a legni/rocce se fissata, emettendo radici ai nodi. In buone condizioni diventa densa e forma tappeti; se la luce è scarsa tende a verticalizzare. Risponde bene alla potatura, che la rende più compatta.

Parametri generali di coltivazione e condizioni di crescita

Acqua pulita, ben ossigenata e con movimento moderato. Parametri tollerati: temperatura 16–28 °C (ottimale 20–26 °C); pH 5,5–7,5 (ottimale 6,2–7,0); GH 2–12 dGH (ottimale 4–8); KH 1–8 (ottimale 2–5); conducibilità 100–500 µS/cm (ottimale 150–300). Luce medio‑alta favorisce foglie piccole e fitte; in luce bassa cresce più lenta e rada. Apporto di CO₂ (15–30 mg/L) non obbligatorio ma fortemente consigliato per un tappeto uniforme. Substrato fine e ricco di nutrienti o fertilizzazione in colonna ben bilanciata (macro e micro) sostengono una crescita sana. Adatta anche a nano‑acquari, purché la manutenzione sia regolare.

Tecniche di moltiplicazione (talea, stoloni, divisione, spore, ecc.)

Semplicissima per divisione degli stoloni: si recidono segmenti con 2–3 nodi e si ripiantano superficialmente; attecchiscono velocemente grazie alle radici avventizie. Le porzioni potate possono essere riutilizzate come talee. La coltivazione emersa accelera la produzione di materiale da ripiantare. Disponibile comunemente in coltura in vitro (priva di parassiti).

Allestimento della vasca

Posizionamento ideale: primo piano e medio‑basso. Ottima come tappeto, per bordare sentieri o ammorbidire la base di rocce e legni. Può essere fatta crescere su hardscape fissandola con filo/retina finché radica; non è una vera epifita, quindi beneficia di nutrienti dal substrato o dalla colonna d’acqua. In layout minimalisti (es. iwagumi) funziona come accento dinamico grazie alla foglia trilobata.

Salute e benessere (prevenzione)

Problemi comuni: crescita filata (internodi lunghi) per luce/CO₂ insufficienti; ingiallimenti dei germogli per carenza di ferro; micro‑fori e margini clorotici possibili con carenza di potassio; comparsa di alghe filamentose in luce alta senza equilibrio di nutrienti e CO₂; collasso parziale dopo bruschi cambi d’acqua/parametri. Prevenzione: aumentare gradualmente luce e CO₂, mantenere valori stabili, fertilizzare in modo regolare e bilanciato, assicurare movimento dell’acqua, potare spesso per rinnovare i tessuti, rimuovere manualmente le alghe e favorire fauna mangia‑alghe compatibile (es. Caridina/Neocaridina, Otocinclus). Evitare trattamenti chimici aggressivi o non selettivi.

Conservazione, commercio e aspetti etici/legali

Stato IUCN: non valutata. Specie comune nell’areale nativo e ampiamente coltivata. Non elencata negli allegati CITES né nella lista UE delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale (aggiornamenti recenti). In alcune regioni extra‑native può naturalizzarsi: smaltire potature in modo sicuro e non rilasciare organismi in ambiente naturale, in linea con le buone pratiche e la normativa UE.

Errori comuni

Consigli pratici

Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)

ParametroRangeOttimali
Temperatura16–28 °C20–26 °C
pH5,5–7,56,2–7,0
GH2–12 dGH4–8 dGH
KH1–8 dKH2–5 dKH
Conducibilità100–500 µS/cm150–300 µS/cm
LuceMedia–altaAlta, diffusa
CO₂Facoltativa15–30 mg/L
Fertilizzazione (macro/micro)RegolareN 5–15 mg/L, PO₄ 0,5–2 mg/L, K 5–20 mg/L; micro costanti
Velocità crescitaMedia–elevataElevata con luce+CO₂
Posizione consigliataPrimo piano, medio‑bassoPrimo piano/tappeto
Tipo di propagazioneStoloni, talee di nodoDivisione degli stoloni
Compatibilità con faunaBuona con piccoli pesci e invertebratiOttima con Caridina/Neocaridina; evitare erbivori voraci
DifficoltàFacile–intermediaFacile con CO₂

Crediti

📝 Fabio Rambaudi, Andrea Perotti
📷Wikimedia