Isoetes lacustris
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In sintesi
Tassonomia e nomenclatura
Distribuzione e habitat
Nativa dell’Europa settentrionale e centrale: diffusa in Scandinavia, Isole Britanniche, regione baltica e aree montane e prealpine dell’Europa centro-occidentale; presente in Italia in laghi oligotrofici soprattutto al Nord (segnalazioni storiche e locali in ambienti montani). Vive in laghi e bacini a bassa mineralizzazione, acque chiare, da debolmente acide a neutre, su sabbie, ghiaie o torbe, in genere da 0,2 a 6 m di profondità. Spesso co-occupa i litorali lacustri con altre “isoetidi” come Littorella uniflora e Lobelia dortmanna. Segnalazioni extraeuropee esistono in letteratura, ma la loro interpretazione tassonomica è oggetto di revisione in alcune flore regionali.
Pianta perenne completamente sommersa, senza vero fusto allungato: forma una rosetta da un cormo (fusto corto e ispessito) bilobato, da cui partono numerose radici bianche e foglie lineari, rigide, lunghe 5–30 cm, larghe 2–4 mm, verde scuro. Le foglie presentano lacune aerifere e apice acuto; le guaine fogliari basali ospitano gli sporangî, parzialmente coperti da un velo (velum). Specie eterospora: produce megasfore (ca. 0,4–0,7 mm) e microspore (decine di µm). Le foglie vecchie si rinnovano gradualmente; la pianta tende a formare piccoli ciuffi compatti.
Velocità lenta–molto lenta. Fattori chiave: temperatura (preferisce acque fredde), luce intensa e acqua povera di nutrienti. Isoetes lacustris utilizza una forma di CAM acquatico (fissazione notturna del carbonio in acque povere di CO₂), che le permette di vivere in laghi oligotrofici; in acquario, una moderata CO₂ disciolta può incrementare la produzione di nuove foglie, ma la crescita resta prudente. Durezza e conducibilità elevate, ombreggiamento e acque calde frenano nettamente lo sviluppo.
Comportamento e compatibilità con altri animali
In acquario non è competitiva: non ombreggia altre piante, non invade il layout e non emette stoloni aggressivi. Si limita a espandere la rosetta con nuovi getti lenti. È sensibile allo sporco che si deposita tra le foglie e al seppellimento del cormo. Non rilascia sostanze allelopatiche note. Tende a soffrire in vasche densamente piantumate con specie a crescita rapida che le sottraggono luce.
Acquario dedicato o di comunità a regime “acque fredde” (non riscaldato): temperatura 8–22 °C, ottimale 12–18 °C. Luce medio-alta e diretta al cespo, fotoperiodo 8–10 ore. Acqua tenera e povera: pH 5,5–7,2; GH 1–8; KH 0–4; conducibilità 30–200 µS/cm. Substrato: sabbia fine o sabbia+ghiaia pulita (granulometria 0,5–2 mm), spessore 4–6 cm; interrare bene le radici lasciando il cormo e il colletto appena liberi per evitare marciumi. Flusso dolce-moderato e buona ossigenazione. Fertilizzazione minima: preferire nutrienti al substrato a basso N/P e microelementi (Fe chelato) in tracce nella colonna; cambi d’acqua regolari per mantenere l’acqua molto pulita. CO₂ non indispensabile, ma utile a dosi moderate. Evitare picchi di temperatura, acqua dura e acque ricche di nutrienti.
Per divisione del cormo: quando si formano rosette figlie laterali, separarle con cura mantenendo un buon apparato radicale; piantare le divisioni distanziandole 4–6 cm. Da spore: possibile ma avanzata; richiede raccolta di sporangî maturi, semina sterile e condizioni fresche e molto pulite (germinazione lenta, da settimane a mesi). In acquario domestico la via vegetativa è la più pratica.
Allestimento della vasca
Ideale in primo piano o fascia anteriore del centro in gruppi di 3–7 esemplari, lasciando spazio aperto attorno. Ottima in biotopi temperati limpidi con sabbia chiara e pietre, insieme a isoetidi e piante a basso profilo. Evitare posizioni sotto piante ombreggianti. Assicurare accesso diretto alla luce e assenza di turbolenze forti che sradicano i ciuffi.
Salute e benessere (prevenzione)
Problemi comuni: alghe a pennello o filamentose su foglie lente (eccesso di luce rispetto ai nutrienti), diatomee in avvio, clorosi apicale da carenza di ferro, stasi per acqua dura o calda, marciume del cormo se sepolto. Prevenzione: bilanciare luce e nutrienti con parsimonia, mantenere l’acqua tenera e pulita, introdurre microelementi in tracce, flusso moderato e sifonatura delicata del fondo; pulire manualmente le foglie se necessario. Evitare rame e medicinali aggressivi; acclimatare lentamente ai nuovi parametri.
Conservazione, commercio e aspetti etici/legali
Stato di conservazione globale: generalmente valutata a Minor Preoccupazione (LC) a livello IUCN, ma con declini locali legati a eutrofizzazione, intorbidimento e alterazioni dei litorali. Gli habitat con isoetidi rientrano nella Direttiva Habitat UE (per es. 3130: acque oligotrofiche con Littorelletea/Isoeto-Nanojuncetea). In Italia la raccolta in natura può essere vietata o regolata a livello regionale: acquistare solo esemplari da coltivazione. Non è in CITES. Non invasiva in UE.
Errori comuni
Consigli pratici
Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)
Parametro | Range | Ottimale |
---|---|---|
Temperatura | 8–22 °C | 12–18 °C |
pH | 5,5–7,5 | 5,8–7,0 |
GH | 1–8 dGH | 2–5 dGH |
KH | 0–4 dKH | 1–3 dKH |
Conducibilità | 30–250 µS/cm | 50–150 µS/cm |
Luce | media–alta | alta |
CO₂ | 0–20 mg/L | 10–15 mg/L |
Fertilizzazione (macro/micro) | bassa nel substrato; micro in tracce in colonna | capsule radici a basso N/P; Fe chelato leggero |
Velocità crescita | lenta–molto lenta | lenta |
Posizione consigliata | primo piano–centro | primo piano |
Tipo di propagazione | divisione del cormo; spore (avanzato) | divisione del cormo |
Compatibilità con fauna | con specie pacifiche non scavatici | ottima con invertebrati e pesci piccoli non scavatori |
Difficoltà | intermedio–avanzato | intermedio |
Crediti