elodea africana; lagarosifon maggiore; curly waterweed (ing.)

Lagarosiphon major

(Ridl.) Moss, 1928

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In sintesi

Tassonomia e nomenclatura

Specie accettata: Lagarosiphon major (Hydrocharitaceae). Nomenclatura: combinazione di Moss (1928) su basionimo descritto da Ridley. Sinonimi storici/mal applicati in commercio includono “Elodea crispa” (non accettato) e “African elodea”. La specie è spesso confusa con Egeria densa ed Elodea spp.; si distingue per le foglie inserite in spirale (non in verticilli regolari) e fortemente ricurve all’indietro. Tassonomia stabile secondo banche dati autorevoli (POWO, WFO, Catalogue of Life), senza sottospecie/cultivar riconosciute. È una pianta dioica; in molte popolazioni introdotte è presente un solo sesso, motivo per cui la riproduzione avviene quasi esclusivamente in modo vegetativo.

Distribuzione e habitat

Nativa dell’Africa meridionale (Sudafrica, Lesotho, Eswatini e Paesi limitrofi). Habitat: laghi, bacini e tratti lenti di fiumi, da acque basse fino a vari metri di profondità, preferibilmente limpide e ben ossigenate, da oligotrofiche a mesotrofiche, con substrati sabbiosi o ghiaiosi. Introdotta e invasiva in varie regioni temperate, incluse numerose aree d’Europa (Irlanda, Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Germania e segnalazioni in Italia), nonché Nuova Zelanda. Forma densi tappeti sommersi che alterano l’idrodinamica e la biodiversità locale.

Descrizione fisica (foglie, fusto, radici, crescita)

Pianta acquatica perenne completamente sommersa. Fusti flessibili ma robusti, ramificati, lunghi fino a diversi metri, con internodi (segmenti tra i nodi) variabili in base alla luce. Foglie inserite a spirale fitta, linear-lanceolate, 5–20 mm di lunghezza e 1–3 mm di larghezza, consistenti, con margini finemente seghettati e apice acuto; tipicamente rivolte all’indietro conferendo un aspetto “arricciato”. Le radici avventizie si sviluppano dai nodi e ancorano la pianta al substrato; in assenza di ancoraggio può fluttuare formando masse libere. Fiori piccoli, su piante maschili e femminili separate (dioiche); nelle popolazioni introdotte la fioritura è rara e la fruttificazione spesso assente. Non forma veri turioni (gemme dure), ma i frammenti di fusto attecchiscono facilmente.

Velocità di crescita e fattori che la influenzano

Velocità da medio-rapida ad elevata in condizioni fresche e luminose. La crescita è influenzata da: luce (maggiore compattezza con luce medio-alta), temperatura (ottimale temperata: 15–22 °C; sopra 24–25 °C tende ad allungarsi e indebolirsi), disponibilità di nutrienti e carbonio inorganico. È in grado di utilizzare i bicarbonati come fonte di carbonio, perciò la CO₂ aggiuntiva non è indispensabile ma può accelerare l’accrescimento.

Comportamento e compatibilità con altri animali

In acquario forma rapidamente ciuffi densi; compete per luce e nutrienti e può ombreggiare il fondo. Si diffonde facilmente per frammentazione: piccoli pezzi spezzati durante la potatura possono radicare. In acque calme tende a risalire e a flottare finché non si ancora; in corrente moderata rimane più compatta. Richiede potature frequenti per evitare l’ombreggiamento e mantenere circolazione e ossigenazione.

Parametri generali di coltivazione e condizioni di crescita

Nota legale per UE/Italia: la specie è inserita nell’Elenco di rilevanza unionale del Regolamento (UE) 1143/2014; commercio, detenzione, trasporto, riproduzione e rilascio sono vietati. Le informazioni che seguono hanno finalità divulgative/identificative e per la gestione responsabile di esemplari già presenti. Parametri generali: temperatura 10–25 °C (ottimale 16–22 °C); pH 6.0–8.0 (ottimale 6.5–7.5); durezza GH 2–15 dGH, KH 1–10 dKH; conducibilità 50–500 µS/cm. Luce da medio-bassa a alta; luce media favorisce portamento compatto. CO₂ non necessaria ma utile (5–15 mg/L). Nutrienti: richiede azoto, fosforo e potassio in quantità moderate e microelementi bilanciati; gradisce un flusso d’acqua moderato e buona ossigenazione. Substrato non indispensabile ma utile per l’ancoraggio; si adatta anche legata o piantata con pesetti, poi radica dai nodi.

Tecniche di moltiplicazione (talea, stoloni, divisione, spore, ecc.)

Per frammentazione e talea di fusto: si recide un tratto sano di 10–20 cm con più nodi e lo si lascia radicare/ancorare; ogni nodo può emettere radici. In natura e nei sistemi idrici la dispersione avviene quasi esclusivamente tramite frammenti. In UE la propagazione è vietata dalla normativa vigente.

Allestimento della vasca

Posizionamento tipico da sfondo; può essere usata come massa ossigenante in vasche ampie e non riscaldate. Si presta anche come pianta temporanea per avviamento (assorbimento nutrienti), ma cresce molto e va sfoltita spesso. Evitare l’uso in laghetti o sistemi con deflussi verso l’ambiente: rischio elevato di fuga e invasione (e divieto legale in UE).

Salute e benessere (prevenzione)

Problemi comuni: 1) Filamenti algali sulle foglie, frequenti con eccesso di nutrienti e luce discontinua; soluzione: stabilizzare fotoperiodo, migliorare flusso e rimuovere manualmente le alghe, bilanciando macro/micro. 2) Allungamento con internodi lunghi e parti basali spogliate: tipico di luce scarsa o temperatura alta; soluzione: aumentare la luce, potare e ripiantare gli apici più compatti. 3) Ingiallimenti e crescita lenta: possibile carenza di ferro o macro; soluzione: fertilizzazione regolare e moderata, senza picchi. 4) Materiale che si stacca e vaga in vasca: potature più frequenti e raccolta accurata dei frammenti. Sicurezza/ambiente: non rilasciare MAI frammenti in natura; smaltire gli scarti in doppio sacco, asciugati o congelati, come rifiuto indifferenziato.

Conservazione, commercio e aspetti etici/legali

Stato IUCN: non valutata a livello globale. Impatto: specie aliena invasiva documentata in numerosi Paesi temperati, con effetti su biodiversità e usi ricreativi/idrico-energetici. Normativa UE: inserita nell’Elenco di specie esotiche invasive di rilevanza unionale (Regolamento UE 1143/2014 e s.m.i.). In tutta l’UE, Italia compresa, sono vietati introduzione, detenzione, vendita, scambio, trasporto, riproduzione e rilascio. Chi possiede esemplari preesistenti deve attenersi alle prescrizioni locali di contenimento e smaltimento. Alternativa etica: scegliere specie non invasive e legali con funzione simile (per es. Ceratophyllum demersum, specie di Vallisneria non invasive nel proprio territorio).

Errori comuni

Consigli pratici

Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)

ParametroRangeOttimale
Temperatura10–25 °C16–22 °C
pH6.0–8.06.5–7.5
GH2–15 dGH4–10 dGH
KH1–10 dKH2–6 dKH
Conducibilità50–500 µS/cm100–300 µS/cm
Lucebassa–altamedia
CO₂0–20 mg/L (facoltativa)5–15 mg/L
Fertilizzazione (macro/micro)bassa–media, costantebilanciata; evitare picchi
Velocità crescitamedia–altaalta in acque fresche
Posizione consigliatasfondo/galleggiantesfondo
Tipo di propagazionetalea di fusto, frammentitalea da apice
Compatibilità con faunageneralmente sicura; possibili brucaturepesci temperati non erbivori; invertebrati ok
Difficoltàprincipianteprincipiante (attenzione: vietata in UE)

Crediti

📝 Fabio Rambaudi, Andrea Perotti
📷Wikimedia