Landoltia punctata
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In sintesi
Tassonomia e nomenclatura
Distribuzione e habitat
Ampia distribuzione naturale in zone tropicali e subtropicali di Africa, Asia e Australasia; introdotta e naturalizzata in molte altre regioni, comprese parti d’Europa e delle Americhe. Abita acque ferme o a lento flusso: stagni, risaie, canali, laghi ripariali, paludi, fossi. Predilige acque eutrofiche ricche di azoto e fosforo, con scarsa turbolenza e superfici tranquille. Tollera ampi intervalli di pH e durezza; sensibile al gelo prolungato ma può sopravvivere come turioni o in microhabitat riparati.
Pianta galleggiante formata da piccole fronde. La fronda è una foglia modificata, ovale o rotondeggiante, larga tipicamente 2–6 mm (talvolta fino a circa 8 mm), verde brillante sopra e spesso violacea o rossastra sotto per accumulo di antociani. Il tessuto interno è ricco di aerenchima, che intrappola aria e ne aumenta il galleggiamento. Ogni fronda porta in genere 1–5 sottili radici pendenti, dotate di cuffia radicale; dalle due tasche laterali nascono fronde figlie per gemmazione. In condizioni avverse può formare turioni (piccole gemme dense, affondanti, di svernamento). La fioritura è rarissima in acquario: i fiori sono minuscoli e poco appariscenti; la riproduzione è quasi esclusivamente vegetativa.
Crescita da rapida a molto rapida in presenza di luce media e nutrienti abbondanti: tempo di raddoppio spesso di pochi giorni. Fattori chiave: disponibilità di azoto (usa preferenzialmente NH4+ ma sfrutta bene anche NO3−), fosforo e ferro; temperatura compresa fra 20 e 30 °C; luce da media ad alta (la luce molto intensa può indurre colorazioni rossastre). Il forte rimescolamento di superficie e la carenza di nutrienti rallentano la crescita. Con freddo prolungato rallenta o entra in quiescenza formando turioni.
Comportamento e compatibilità con altri animali
Forma tappeti galleggianti compatti che si aggregano dove la corrente è minima. È competitiva: ombreggia rapidamente le piante sottostanti e può ridurre lo scambio di gas alla superficie se copre tutta la vasca. Può ostruire pescaggi e tracimazioni se non gestita. D’altra parte, stabilizza la chimica assorbendo nutrienti, riducendo fioriture algali e creando luce diffusa per piante esigenti di sottobosco.
Gamma ampia e gestione semplice. Temperatura 10–32 °C (ottimale 22–28 °C). pH 5,5–8,0 (ottimale 6,5–7,2). Durezza: GH 1–20 dGH; KH 0–10 dKH (ottimali GH 3–12, KH 2–6). Conducibilità 100–800 µS/cm (ottimale 200–500). Luce bassa–alta, con ottimo su luce media; luce molto intensa ne intensifica il rosso ma può richiedere più nutrienti. CO₂ aggiuntiva non necessaria perché la pianta usa quella atmosferica; è però utile una lieve turbolenza per rifornire nutrienti senza rompere il tappeto. Fertilizzazione: fornire azoto, fosforo, potassio e microelementi, in particolare ferro; in vasche con carico organico elevato spesso basta il nutrimento dei pesci. Gestione: contenere la copertura al 30–50% della superficie per evitare ombreggiamento eccessivo; usare anelli o barriere galleggianti per delimitare l’area; rimuovere l’eccesso con un retino. Evitare skimmer troppo aggressivi o aspirazioni scoperte.
Per gemmazione vegetativa: le fronde madri producono fronde figlie dai due taschini laterali. In pratica si divide e si raccoglie il tappeto, redistribuendo porzioni dove serve. La produzione di semi è eccezionale in acquario. I turioni possono essere conservati in acqua fresca e reidratati a primavera.
Allestimento della vasca
Posizionamento: galleggiante. Utile in vasche nuove per stabilizzare i nutrienti, in biotopi di acque ferme e in paludari con zona emersa umida. In aquascaping si impiega per creare ombra puntiforme e riflessi superficiali; non è indicata in layout che richiedono luce intensa e uniforme al fondo. Compatibile con la maggior parte della fauna minuta; pesci erbivori (es. carassi) e tartarughe la consumano rapidamente.
Salute e benessere (prevenzione)
Problemi comuni: crescita esplosiva con ombreggiamento; clorosi pallida per carenza di azoto o ferro; fronde piccole e fragili per luce insufficiente o carenza di fosforo; arrossamenti marcati per luce forte o stress; tappeti che intrappolano pellicole batteriche. Soluzioni: limitare la copertura con rimozioni settimanali; regolare nutrimenti mantenendo nitrati e fosfati non a zero; assicurare una lieve corrente superficiale; sifonare delicatamente biofilm e detriti; confinare la pianta con anelli. Quarantena prima dell’introduzione per evitare organismi indesiderati. Niente rilasci ambientali: smaltire in rifiuto indifferenziato ben drenato o compost controllato.
Conservazione, commercio e aspetti etici/legali
Stato di conservazione globale non valutato formalmente da IUCN per questa combinazione tassonomica; non in CITES. Specie ampiamente diffusa e spesso naturalizzata; può comportarsi come invasiva in climi miti e nutrienti elevati. Nell’UE non è attualmente nella lista unionale delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale, ma vige il divieto generale di rilascio in ambiente. Consultare eventuali restrizioni locali. Buone pratiche: non scambiare all’aperto, non smaltire in corsi d’acqua.
Errori comuni
Consigli pratici
Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)
Parametro | Range | Ottimali |
---|---|---|
Temperatura | 10–32 °C | 22–28 °C |
pH | 5,5–8,0 | 6,5–7,2 |
GH | 1–20 dGH | 3–12 dGH |
KH | 0–10 dKH | 2–6 dKH |
Conducibilità | 100–800 µS/cm | 200–500 µS/cm |
Luce | bassa–alta | media |
CO₂ | non necessaria | non necessaria |
Fertilizzazione | leggera–moderata (macro e micro) | moderata, N e Fe disponibili |
Velocità crescita | media–molto rapida | rapida in acque nutrienti |
Posizione consigliata | — | galleggiante |
Tipo di propagazione | vegetativa per gemmazione | divisione del tappeto |
Compatibilità con fauna | buona con piccoli pesci e invertebrati | evitare con pesci erbivori (es. carassi) |
Difficoltà | — | principiante |
Crediti