Ludwigia del Senegal

Ludwigia senegalensis

(Guill. & Perr.) H.Hara, 1953

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In sintesi

Tassonomia e nomenclatura

Specie accettata in Onagraceae. Secondo i principali repertori botanici (POWO/WFO/CoL) il nome valido è Ludwigia senegalensis; basionimo: Jussiaea senegalensis Guill. & Perr. (XIX sec.). Combinazione in Ludwigia attribuita a H. Hara (1953). Sinonimi storici includono Jussiaea senegalensis. Non risultano sottospecie o varietà formalmente riconosciute d’uso corrente. In letteratura acquariofila compaiono nomi commerciali (p.es. “L. sp. Guinea”) riferiti a questa specie o forme locali; tali denominazioni non hanno valore tassonomico.

Distribuzione e habitat

Nativa dell’Africa tropicale, con nucleo in Africa occidentale e parte dell’Africa centrale (dal Senegal e Guinea verso Sierra Leone, Liberia, Costa d’Avorio, Ghana, Togo, Benin, Nigeria; segnalazioni anche in Camerun, Gabon, Congo e Repubblica Democratica del Congo). Habitat tipici: margini di corsi d’acqua lenti, paludi, piane alluvionali, stagni stagionali e risaie. È una specie anfibia che colonizza substrati fangosi o sabbiosi in acque basse (pochi centimetri a decine di centimetri) e tollera periodi di emersione.

Descrizione fisica (foglie, fusto, radici, crescita)

Pianta erbacea perenne a fusto cilindrico, talora arrossato, che può crescere eretto in acqua o strisciare in forma emersa. Foglie opposte, da ellittiche a ovate; in forma sommersa sono più sottili e semitrasparenti, 2–5 cm di lunghezza e 1–3 cm di larghezza, con caratteristica nervatura reticolata rosso-bruna ben visibile; in forma emersa risultano più coriacee e prevalentemente verdi. Internodi variabili: corti con luce intensa, più lunghi in ombra. All nodes possono formarsi radici avventizie. Fiori piccoli, gialli, con capsule contenenti semi (in acquario raramente osservati). Altezza in acquario 20–40+ cm a seconda delle potature.

Velocità di crescita e fattori che la influenzano

Velocità da media a medio-rapida in condizioni ottimali; lenta e instabile con luce o CO₂ insufficienti. Fattori chiave: luce intensa (spesso necessaria per la reticolatura evidente), disponibilità continua di CO₂ disciolta e fertilizzazione bilanciata di macroelementi (N, P, K) e microelementi (Fe, Mn, ecc.). L’acqua moderatamente morbida favorisce l’assorbimento. Carenze o sbalzi portano a foglie piccole, internodi allungati e perdita di colore.

Comportamento e compatibilità con altri animali

In vasca forma ciuffi compatti; con luce alta tende a ramificare dalla base e dagli internodi. Può ombreggiare la vegetazione bassa se lasciata crescere indisturbata, ma risponde bene a potature regolari. Non è aggressiva né invasiva in acquario, ma frammenti con nodo possono radicare. In vasche aperte può emergere e fiorire.

Parametri generali di coltivazione e condizioni di crescita

Acquario stabilizzato e ben piantumato, preferibilmente ≥40–60 L. Substrato fine (sabbia/ghiaia fine) con buona circolazione; gradito un fondo fertile ma può prosperare con fertilizzazione prevalentemente in colonna. Luce medio-alta a alta; illuminanza al suolo consigliata nell’ordine di 60–100 µmol m⁻² s⁻¹ (PAR, radiazione fotosinteticamente attiva). CO₂ consigliata 20–30 mg/L con buona distribuzione. Nutrienti: NO₃ 10–20 mg/L, PO₄ 0,5–2 mg/L, K 10–20 mg/L; ferro chelato 0,05–0,1 mg/L come riferimento prudente. Preferisce acqua tenera a medio tenera (GH 2–10 °d) e leggermente acida-neutra (pH 6,0–7,2). Flusso moderato e manutenzione costante (cambi 30–50%/settimana) migliorano stabilità e colore.

Tecniche di moltiplicazione (talea, stoloni, divisione, spore, ecc.)

Per talea di fusto: recidere il tratto apicale sopra un nodo e ripiantare; il troncone basale emetterà nuovi getti laterali. Anche i germogli laterali con 2–3 nodi radicano facilmente se interrati. Riproduzione da seme possibile solo in forma emersa e non comune in acquario domestico.

Allestimento della vasca

Migliore come pianta di centro-sfondo in gruppi di 5–10 steli, spaziati 3–4 cm per evitare ombreggiamento e favorire la circolazione. Ottima come punto focale grazie al disegno fogliare; rende di più su sfondo scuro e in contrasti con verdi a foglia fine. Evitare coperture superficiali dense che riducono la luce. In paludario può essere coltivata in forma emersa con substrato costantemente umido.

Salute e benessere (prevenzione)

Alghe filamentose o a pennello compaiono con squilibri luce/CO₂/flussaggio: ridurre fotoperiodo, migliorare la distribuzione della CO₂, rimuovere manualmente le alghe e potare le parti colpite. Foglie pallide o venature marcate con lamina chiara indicano possibile carenza di ferro o microelementi: aumentare gradualmente i micro senza eccessi. Apici deformati o foglie arricciate possono derivare da squilibrio Ca/Mg: verificare GH e reintegrare con cambi regolari. Internodi lunghi e colori spenti segnalano luce insufficiente o nitrati molto alti: alzare la luce con prudenza e mantenere NO₃ in range moderato.

Conservazione, commercio e aspetti etici/legali

Non risultano valutazioni IUCN specifiche facilmente disponibili; la specie non è elencata in CITES. Non risulta inclusa nelle liste UE di specie esotiche invasive di rilevanza unionale (a differenza di altre Ludwigia). In Italia e UE è vietato rilasciare organismi acquatici in natura: smaltire gli scarti in modo responsabile e non liberare piante o frammenti in corsi d’acqua.

Errori comuni

Consigli pratici

Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)

ParametroRangeOttimali
Temperatura22–30 °C24–28 °C
pH5,5–7,56,0–6,8
GH1–12 °dGH2–8 °dGH
KH0–6 °dKH1–4 °dKH
Conducibilità50–300 µS/cm100–200 µS/cm
Lucemedio–altaalta (≈60–100 µmol m⁻² s⁻¹ PAR)
CO₂facoltativa20–30 mg/L consigliati
Fertilizzazione (macro/micro)regolare, bilanciataNO₃ 10–20; PO₄ 0,5–2; K 10–20 mg/L; Fe 0,05–0,1 mg/L
Velocità crescitalenta–mediamedia–rapida
Posizione consigliatacentro–sfondocentro come pianta focale
Tipo di propagazionetalea di fustotalea apicale e laterale
Compatibilità con faunacomunità pacificaevitare pesci erbivori e scavatori
Difficoltàintermediointermedio–avanzato

Crediti

📝 Fabio Rambaudi, Andrea Perotti
📷Wikimedia