Nesaea rossa (pianta d’acquario)

Nesaea crassicaulis

A.Fern. & R.Fern., 1973 (comb.); basionimo attribuito a Scott-Elliot, fine XIX sec.

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In sintesi

Tassonomia e nomenclatura

Genere Nesaea, famiglia Lythraceae. La denominazione Nesaea crassicaulis è accettata in letteratura botanica africana, ma nel commercio acquariofilo il nome è spesso applicato anche a specie affini. In particolare, molti esemplari venduti come “N. crassicaulis” risultano essere Nesaea pedicellata o Ammannia gracilis. La revisione tassonomica del gruppo in Africa occidentale e centrale ha generato combinazioni e sinonimi; per questo motivo l’attribuzione autoriale può variare tra database. Nota pratica: le piante realmente corrispondenti a N. crassicaulis presentano fusti relativamente spessi (come suggerisce l’epiteto latino “crassi‑caulis”), foglie opposte lanceolate, spesso con pagina inferiore rosso‑rame sotto luce intensa. Terminologia: forma emersa (che cresce fuori dall’acqua) con foglie più larghe e fiori minuti ascellari; forma sommersa (completamente sott’acqua) con foglie più strette e colori più intensi.

Distribuzione e habitat

Nativa dell’Africa tropicale occidentale e centrale, con segnalazioni affidabili in Paesi come Guinea, Sierra Leone, Liberia, Costa d’Avorio, Ghana, Nigeria e Camerun; dati sporadici o da confermare per Gabon e Repubblica Democratica del Congo. Habitat tipico: margini di ruscelli lenti, stagni stagionali, paludi savaniche e piane alluvionali, dove vive come pianta anfibia radicata in suoli sabbioso‑limosi o torbosi, con livelli d’acqua variabili nel corso dell’anno. L’acqua è spesso tenera, leggermente acida, povera di sali, con alta luce solare.

Descrizione fisica (foglie, fusto, radici, crescita)

Pianta a fusto eretto, 30–60 cm in acquario (oltre 70 cm in condizioni ottimali o emerse). Fusto cilindrico, relativamente spesso, con nodi (punti di inserzione delle foglie) ben marcati e possibilità di radicazione avventizia ai nodi inferiori. Foglie opposte (decussate, cioè disposte a croce tra un nodo e l’altro), da lanceolate a oblanceolate; in forma sommersa 3–8 cm di lunghezza e 0,5–2 cm di larghezza. Colore dal verde al rosso‑rame; pagina inferiore spesso più arrossata sotto luce forte. In forma emersa le foglie diventano più spesse, verdi, talvolta con margine rossastro. Infiorescenze ascellari con piccoli fiori tipici delle Lythraceae, raramente osservati in coltivazione sommersa. Apparato radicale fascicolato; apprezza substrati nutrienti.

Velocità di crescita e fattori che la influenzano

Velocità medio‑lenta in acquario. È sensibile alle oscillazioni: CO₂, luce e nutrienti devono essere costanti. Fattori che accelerano la crescita: luce alta e uniforme, CO₂ disciolta 20–30 mg/L, macro e micro ben bilanciati, acqua tenera. Fattori che la rallentano o causano arresto: KH elevato e variabile, carenze di ferro o azoto, fluttuazioni di CO₂, ombreggiamento prolungato (caduta delle foglie basali).

Comportamento e compatibilità con altri animali

Specie competitiva con luce intensa ma non aggressiva; non emette stoloni, si allarga tramite getti laterali ai nodi. Può ombreggiare il retro della vasca quando alta e fitta, con perdita di foglie nella parte bassa. Dopo trapianto può attraversare una fase di adattamento (2–4 settimane) con rallentamento o caduta di alcune foglie; una volta stabilizzata, mantiene forma compatta con potature regolari.

Parametri generali di coltivazione e condizioni di crescita

Acqua: preferisce pH 5,5–7,2, GH 2–10 dGH, KH 0–5 dKH, conducibilità 50–300 µS/cm (ottimale 80–200). Temperatura 22–28 °C (ottimale 24–26 °C). Luce medio‑alta; meglio illuminazione intensa e uniforme per evitare fusti filati. CO₂ consigliata e stabile (20–30 mg/L). Nutrizione: richiede apporto costante di macro (N, P, K) e micro (Fe, Mn, ecc.); ferro disponibile favorisce la colorazione rosso‑rame. Substrato: fine e ricco o con pastiglie fertilizzanti alla base; flusso moderato per prevenire film e detriti sulle foglie. Cambio acqua regolare (30–50%/settimana) per stabilità e rimozione di eccessi organici. Evitare aumenti bruschi di KH o lunghi periodi di ombra.

Tecniche di moltiplicazione (talea, stoloni, divisione, spore, ecc.)

Per talea: recidere gli apici con 4–6 nodi e ripiantare; i fusti recisi emetteranno getti laterali dai nodi. È utile rimuovere le foglie inferiori dell’apice per facilitare l’ancoraggio. Possibile anche la riproduzione da getti laterali radicati ai nodi bassi. La coltivazione emersa in paludario consente crescita più rapida e produzione di materiale da talea, da riadattare poi alla forma sommersa con transizione graduale.

Allestimento della vasca

Migliore come pianta da sfondo in vasche da medie a grandi; in vasche molto capienti può essere usata nel centro come cespuglio focale. Piantare in gruppi di 5–7 steli, distanziati 4–6 cm per favorire luce e ricircolo. Ottima per contrasti cromatici con piante verdi a foglia fine. Evitare il posizionamento sotto piante galleggianti dense che riducono la luce.

Salute e benessere (prevenzione)

Carenze e problemi comuni: 1) Carenza di ferro: ingiallimento tra le nervature delle foglie nuove, colori spenti. Azione: aumentare gradualmente l’apporto di microelementi, mantenendo Fe non a zero, senza eccessi. 2) Carenza di azoto: foglie più piccole, arrossamento precoce e crescita stentata. Azione: integrare l’azoto in modo moderato e costante. 3) Ombra/luce insufficiente: internodi lunghi, caduta foglie basali. Azione: aumentare intensità e uniformità luminosa, potare per ricompatta. 4) Instabilità di CO₂: deformazioni e arresti. Azione: stabilizzare l’erogazione e la circolazione. 5) Alghe su foglie: spesso legate a squilibri luce/nutrienti e scarsa movimentazione. Azione: bilanciare fertilizzazione, migliorare flusso, rimuovere manualmente i filamenti. Buone pratiche: quarantena delle piante nuove, acclimatazione graduale, manutenzione regolare e cambi d’acqua costanti. Evitare trattamenti chimici rischiosi per fauna e ambiente.

Conservazione, commercio e aspetti etici/legali

Stato IUCN: non valutata specificamente; non in liste CITES. Non risultano segnalazioni di invasività in UE, ma come per tutte le specie ornamentali è essenziale non rilasciarla in natura. Gli habitat originari (zone umide africane) sono soggetti a pressioni locali (bonifiche, inquinamento); l’acquariofilia non è ritenuta una minaccia primaria, ma è buona pratica acquistare da coltivazioni sostenibili e certificate.

Errori comuni

Consigli pratici

Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)

ParametroRangeOttimale
Temperatura22–28 °C24–26 °C
pH5,5–7,26,0–6,6
GH2–10 dGH3–6 dGH
KH0–5 dKH1–3 dKH
Conducibilità50–300 µS/cm80–200 µS/cm
Lucemedia–altaalta
CO₂15–30 mg/L20–30 mg/L
Fertilizzazione (macro/micro)regolare e bilanciataNO₃ 10–20 mg/L; PO₄ 0,5–2 mg/L; K 10–20 mg/L; Fe 0,05–0,1 mg/L
Velocità crescitalenta–mediamedia
Posizione consigliatacentro–sfondosfondo
Tipo di propagazionetalea apicale e getti lateralitalea apicale multi‑nodo
Compatibilità con faunaevitare grandi erbivoriottima con piccoli pesci e caridine
Difficoltàintermedio–avanzatointermedio

Crediti

📝 Fabio Rambaudi, Andrea Perotti
📷Wikimedia