Oryzias latipes
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In sintesi
Tassonomia e nomenclatura
Distribuzione e habitat
Nativa del Giappone (Honshu centro-meridionale, Shikoku, Kyushu e isole minori). Segnalazioni al di fuori del Giappone esistono in Asia orientale, spesso come introduzioni locali e con identificazioni non sempre verificate. Habitat tipici: risaie, canali d’irrigazione, stagni, fossi e tratti calmi di torrenti; frequenta anche acque salmastre di bassa salinità lungo le coste. Vive in acque poco profonde con vegetazione sommersa e galleggiante. In natura sperimenta forti variazioni stagionali di temperatura e livello dell’acqua, condizione che spiega la sua tolleranza ambientale.
Dimensioni, aspettativa di vita
Taglia adulta 3–4 cm TL (lunghezza totale). Corpo snello, bocca rivolta in alto, occhi grandi e riflettenti. Vita media 2–4 anni in acquario ben gestito (nei ceppi da laboratorio spesso più breve). Maturità sessuale rapida, in 2–3 mesi con fotoperiodo e temperatura adeguati. In natura la riproduzione avviene dalla primavera all’autunno; in cattività può essere continua. È una specie eurialina, capace di tollerare variazioni moderate di salinità.
Comportamento e compatibilità con altri animali
Pacifica e di gruppo: forma banchi sciolti nello strato superficiale. I maschi compiono piccole parate, raramente aggressive se il gruppo è numeroso e l’arredo offre ripari. Ideale in comunità temperate con specie di taglia simile e indole tranquilla (es. altri Oryzias, Tanichthys albonubes, piccoli ciprinidi temperati, invertebrati robusti come Neocaridina). Evitare compagni molto vivaci o pinna-mordaci e predatori. Ottima saltatrice: serve coperchio ben chiuso.
Dieta e alimentazione
Onnivoro a tendenza micro-predatrice. In natura consuma zooplancton, microcrostacei, larve di insetti e alghe. In acquario accetta volentieri mangimi secchi di qualità a granulometria fine, arricchiti con vivo/congelato (naupli di Artemia, Daphnia, Cyclops, microvermi). Offrire piccoli pasti 1–2 volte al giorno variando composizione e consistenza per stimolare comportamento naturale e mantenere colori e fertilità.
Allestimento della vasca
Per un gruppo di 10–12 esemplari: vasca minima 40 L; consigliati 50–60 L per stabilità. Fondo di sabbia o ghiaia fine, molte piante (inclusi ciuffi a foglia fine e piante galleggianti) e zone libere per il nuoto superficiale. Filtrazione dolce con flusso basso-moderato e forte scambio gassoso. Illuminazione medio-intensa; il fotoperiodo (durata della luce giornaliera) di 12–14 ore favorisce la riproduzione. Parametri: pH 7,0–7,8 (tolleranza 6,8–8,2), GH (durezza totale) 5–20 dGH, KH (alcalinità/carbonati) 3–12 dKH, conducibilità 100–600 µS/cm; preferiti valori medi e stabili. Temperatura 15–28 °C, ottimale 20–24 °C; breve tolleranza a escursioni più ampie non va ricercata in acquario. Obbligatorio il coperchio. Cambi d’acqua regolari (20–30% settimanali) con nitrati bassi.
Riproduzione e dimorfismo
Specie ovipara a deposizione adesiva. Le femmine producono quotidianamente piccoli lotti di uova a 20–26 °C con fotoperiodo lungo; dopo la fecondazione portano un grappolo di uova sotto il ventre per alcune ore e poi lo rilasciano su piante fini o mop da riproduzione. Uova 1–2 mm, 10–30 per deposizione; schiusa in 7–14 giorni secondo la temperatura. Gli avannotti sono grandi e autonomi; iniziano con infusori e parameci, poi micropolvere e naupli di Artemia. Per massimizzare la sopravvivenza separare uova o avannotti dagli adulti e garantire acqua pulita e microprede costanti. Dimorfismo sessuale: maschi più snelli, con pinne dorsale e anale leggermente più allungate; femmine dal profilo più pieno e, spesso, ovodepositore visibile.
Salute e benessere (prevenzione)
Benessere e prevenzione si fondano su stabilità e pulizia. Quarantena di nuove introduzioni 2–4 settimane. Evitare sbalzi termici rapidi e correnti eccessive; il medaka è tollerante ma soffre l’accumulo di azoto: mantenere ammoniaca e nitriti a zero, nitrati preferibilmente sotto 10–20 mg/L. Offrire ripari vegetali e gruppo numeroso per ridurre lo stress. Alimentare poco ma spesso, variando. Controlli periodici dei parametri, inclusi GH e KH, e manutenzione del filtro senza lavaggi aggressivi. Segni di stress: apatia, perdita di appetito, respirazione accelerata, pinne serrate. Intervenire rimuovendo la causa ambientale; per trattamenti rivolgersi a un veterinario ittico.
Conservazione, commercio e aspetti etici/legali
Secondo valutazioni IUCN recenti, lo stato globale di O. latipes è indicato come Data Deficient, anche per questioni tassonomiche e differenze locali; popolazioni naturaliformi possono risentire di perdita di habitat, inquinamento agricolo e introduzione di predatori. Nel commercio acquariofilo europeo gli esemplari sono quasi sempre di allevamento, inclusi ceppi selezionati da laboratorio e linee ornamentali; l’impatto sulla fauna selvatica è quindi minimo. Non è in CITES e non è nell’elenco UE delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale. In Italia e UE è vietato rilasciare in natura specie alloctone: tenere in sicurezza e impedire fughe, anche da vasche esterne. Verificare eventuali norme regionali su uso di specie non autoctone in stagni o laghetti.
Errori comuni
Consigli pratici
Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)
Parametro | Intervallo | Ottimale |
---|---|---|
Temperatura | 15–28 °C | 20–24 °C |
pH | 6,8–8,2 | 7,0–7,8 |
GH | 5–20 dGH | 6–12 dGH |
KH | 3–12 dKH | 4–8 dKH |
Conducibilità | 100–600 µS/cm | 150–400 µS/cm |
Nitrati | ≤ 20 mg/L | ≤ 10 mg/L |
Taglia adulta | 3,0–4,0 cm TL | ≈ 3,5 cm TL |
Vasca minima | ≥ 40 L | 50–60 L per gruppo |
Flusso | Basso–moderato | Basso |
Luce | Bassa–media | Media, fotoperiodo 12–14 h |
Substrato | Sabbia o ghiaia fine | Sabbia fine con piante |
Dieta | Onnivora, micro-prede | Secco di qualità + vivo/congelato |
Compatibilità | Pacifico, piccoli temperati | Con Oryzias, Tanichthys, Neocaridina |
Crediti