pipa comune (rospo di Suriname)

Pipa pipa

Linnaeus, 1758

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In sintesi

Tassonomia e nomenclatura

Pipa pipa appartiene ai Pipidae, famiglia di rane senza lingua e senza timpano esterno, specializzate alla vita acquatica. Il genere Pipa include diverse specie amazzoniche affini. La nomenclatura di P. pipa è stabile, ma la letteratura recente suggerisce un complesso di popolazioni con differenze genetiche; alcune sono state riallocate (es. P. snethlageae, P. parva). È quindi possibile che i limiti di specie vengano ulteriormente raffinati. Caratteri distintivi: corpo fortemente depresso, muso triangolare, occhi piccoli dorsali, linea laterale evidente, punte delle dita anteriori lobate a “stella”, utili nella ricerca tattile del cibo.

Distribuzione e habitat

America Meridionale tropicale: ampiamente diffusa nel bacino dell’Amazzonia e dell’Orinoco e nel Guiana Shield. Segnalata in Brasile settentrionale (Amazzonia, Pará, Amapá, Roraima), Guyana, Suriname, Guyana Francese, Venezuela (pianure), Colombia orientale, Perù amazzonico ed Ecuador orientale. Assente dalle zone montane andine. Habitat tipici: acque lente o ferme di pianura (igapó/varzea), lagune e meandri morti, paludi, canali e fossi, spesso con fondo fangoso, lettiera di foglie e visibilità bassa. Tollera stagionalità marcata del livello idrico e acqua da tenera e leggermente acida a quasi neutra.

Dimensioni, aspettativa di vita

Taglia adulta: femmine grandi, in genere 15–20 cm SVL (lunghezza muso-cloaca); maschi più piccoli, circa 10–15 cm SVL. Non avendo coda, le misure TL (lunghezza totale) coincidono sostanzialmente con la SVL. Aspettativa di vita: 8–15 anni in cattività, con casi oltre 15–20 anni in condizioni ottimali. Morfologia e adattamenti: corpo appiattito per la vita bentonica, assenza di lingua e palpebre, nutrizione per aspirazione con uso attivo degli arti anteriori; respirazione periodica in superficie, ma trascorre gran parte del tempo sul fondo. Comunicazione subacquea a “clic” nei maschi.

Comportamento e compatibilità con altri animali

Specie placida, crepuscolare-notturna, poco reattiva alla luce. Non territoriale con conspecifici, ma predatrice opportunista: ingerisce qualunque animale che entri in bocca. Di conseguenza, convivenza sconsigliata con pesci piccoli, avannotti o gamberetti nani. Con pesci robusti, pacifici e di taglia simile (che non mordano e non siano iperattivi) è possibile, ma resta preferibile vasca monospecifica per facilitare alimentazione e ridurre stress. Evitare correnti forti, rumori e vibrazioni; garantire molte aree di sosta sul fondo e ripari. Può interrarsi parzialmente nella sabbia fine.

Dieta e alimentazione

Carnivora. In natura consuma anellidi, larve di insetti acquatici, crostacei e piccoli pesci. In acquario accetta volentieri cibi vivi o congelati di qualità: lombrichi (ideale), chironomus, mysis, artemia adulta, pezzetti di gambero/pesce. Integrare con pellet affondanti per carnivori formulati per anfibi o pesci da fondo. Evitare pesci vivi da pasto per rischio patogeni. Alimentare 3–4 volte a settimana gli adulti (più spesso i giovani), preferendo la sera; distribuire vicino alla bocca con pinze lunghe per evitare competizione, dato che la specie ha vista scarsa e si orienta con tatto e linea laterale (sistema sensoriale che percepisce vibrazioni nell’acqua).

Allestimento della vasca

Vasca a impronta ampia e flusso debole. Per un esemplare adulto esperto: minimo 120 L; consigliati 180 L o più per una coppia/gruppo, con lato lungo ≥90 cm. Colonne d’acqua di 30–40 cm facilitano la respirazione. Substrato: sabbia fine o nudo; evitare ghiaia tagliente. Arredi: legni, foglie secche (catappa, quercia ben preparata) e piante robuste; utili galleggianti per attenuare la luce. Filtrazione efficiente ma con uscita smorzata; copertura ben chiusa (ottima saltatrice no, ma evita fughe). Parametri: temperatura 24–28 °C (ottimo 26–27 °C), pH 5,5–7,2 (ottimo 6,0–6,8), durezza bassa (GH 1–8, KH 0–4), conducibilità 30–200 µS/cm. Acqua matura, priva di ammoniaca e nitriti; nitrati idealmente <10 mg/L. Cambi regolari 20–30%/sett., con acqua ben declorata e temperatura stabile.

Riproduzione e dimorfismo

Difficile ma possibile. Dimorfismo: femmine più grandi e panciute; maschi con avambracci più robusti e cuscinetti nuziali (aree ruvide scure sulle dita/avambraccio) in stagione riproduttiva; emettono richiami subacquei. Stimolo ambientale: simulazione della stagione delle piogge (cambi d’acqua freschi e morbidi, abbassamento temporaneo della conducibilità, aumento del cibo vivo), seguita da stabilità e calma. Corte: lungo amplexus (abbraccio riproduttivo) in acqua libera con capriole; il maschio fertilizza e “stende” le uova sul dorso della femmina, dove sprofondano in piccole camere epidermiche. Covata tipica 60–100 (fino a ~150) uova. Sviluppo dorsale diretto: niente girini liberi; dopo 12–20 settimane (in funzione di temperatura), emergono piccole rane completamente formate (circa 1–2 cm). Accudimento: si può isolare la femmina gravida per ridurre stress; mantenere acqua impeccabile e bassa turbolenza. I neometamorfosati accettano prede minute vive (Daphnia, enchitrei piccoli, chironomus tritato) e poi alimenti sempre più consistenti. Non assistere manualmente la fuoriuscita: la pelle si rigenera spontaneamente.

Salute e benessere (prevenzione)

Benessere: ridurre manipolazioni; se necessario, usare contenitori o mani/guanti bagnati per non danneggiare la pelle. Biofiltrazione matura e stabilità termica sono fondamentali. Testare regolarmente: NH3/NH4+ e NO2− a 0 mg/L; NO3− preferibilmente <10–20 mg/L. Quarantena 4–6 settimane per nuovi animali e per cibo vivo. Igiene: attrezzi dedicati, disinfezione tra vasche per minimizzare rischio di chytridiomicosi (malattia fungina degli anfibi) e altri patogeni. Evitare farmaci a base di rame o dosaggi non specifici per anfibi; in caso di malessere, consultare un veterinario esperto in animali esotici. Arricchimento: layout con ripari multipli, aree d’ombra e fondo morbido per prevenire abrasioni e stress.

Conservazione, commercio e aspetti etici/legali

Stato IUCN: Least Concern (a basso rischio), specie ampiamente distribuita ma localmente minacciata da inquinamento e drenaggio delle zone umide. Commercio: presente nel commercio acquariofilo; ancora molti esemplari sono di cattura, mentre l’allevamento in cattività esiste ma non copre tutta la domanda. Scelte etiche: preferire esemplari nati in cattività (CB), chiedere sempre tracciabilità. Non rilasciare mai in natura. Normativa UE/Italia: non in CITES; non elencata come invasiva ai sensi del Reg. (UE) 1143/2014. L’importazione di anfibi può richiedere certificazioni sanitarie; verificare sempre le disposizioni locali vigenti. Il rilascio di specie alloctone è illegale.

Errori comuni

Consigli pratici

Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)

ParametroRangeOttimali
Temperatura24–28 °C26–27 °C
pH5,5–7,26,0–6,8
GH1–8 dGH2–5 dGH
KH0–4 dKH1–3 dKH
Conducibilità30–200 µS/cm80–150 µS/cm
Nitrati0–20 mg/L<10 mg/L
Taglia adultaF 15–20 cm SVL; M 10–15 cm SVL
Vasca minima120–180 L≥180 L (≥90×45 cm impronta)
Flussodebole–moderatodebole
Lucebassa–medio-bassabassa, schermata da galleggianti
Substratosabbia fine o nudosabbia fine + lettiera di foglie
Dietacarnivora (invertebrati, piccoli pesci)lombrichi, chironomus, pellet affondanti
Compatibilitàpredatrice di piccoli; con pesci pacifici di taglia similevasca monospecifica

Crediti

📝 Fabio Rambaudi, Andrea Perotti
📷Wikimedia