Riccardia chamedryfolia
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In sintesi
Tassonomia e nomenclatura
Distribuzione e habitat
Distribuzione naturale ampia ma frammentata in regioni tropicali e subtropicali dell’Asia e dell’Oceania, con segnalazioni in Giappone meridionale, Taiwan, Cina sud-orientale, Sud-est asiatico (es. Vietnam, Thailandia, Malesia, Indonesia), isole del Pacifico occidentale e parte dell’Australasia (dati incrociati da POWO/WFO/GBIF). Habitat: microambienti umidi e ombrosi lungo torrenti, pareti rocciose bagnate da spruzzi, tronchi marcescenti in forre e rive; spesso emersa o subemersa a periodi, meno di frequente stabilmente sommersa in natura. Predilige acque oligotrope a mesotrofe, fresche e ben ossigenate.
Riccardia chamedryfolia è un’epatica a tallo (corpo vegetativo) appiattito, verde scuro, finemente e dicotomicamente ramificato, che forma cuscinetti compatti dall’aspetto “coralloide”. I rami sono stretti (≈0,5–1,5 mm di larghezza), con margini interi o leggermente ondulati. Non possiede veri fusti e foglie: l’intero organismo è un tallo. L’ancoraggio avviene tramite rizoidi (filamenti simili a radichette) che aderiscono a legni e rocce. In condizioni sommerse, i cuscini rimangono bassi e densi; all’emersione, i rami possono distendersi maggiormente. La riproduzione sessuata (con sporofiti) è rara in acquario; prevale la propagazione vegetativa per frammentazione.
Velocità lenta–medio-lenta. Fattori che accelerano: luce moderata e stabile, apporto di CO₂, flusso regolare, acqua pulita, nutrienti costanti ma non eccessivi. Fattori che rallentano o indeboliscono: luce molto intensa senza CO₂ (favorisce alghe), accumulo di detriti organici, sbalzi termici o di pH, carenze prolungate di macro/microelementi. In condizioni ottimali produce un accrescimento compatto di pochi millimetri a settimana.
Comportamento e compatibilità con altri animali
In acquario forma tappeti/cuscini aderenti ai supporti. Non è competitiva: non soffoca attivamente altre piante ma può ombreggiare il substrato sottostante se non potata. Trattiene detrito fine tra i rami; richiede sifonature delicate. In caso di ombreggiamento prolungato, gli strati inferiori possono ingiallire e staccarsi. È ben tollerata da gamberetti e piccoli pesci; le carpe algivore o alcuni Loricaridi grandi possono smuoverla involontariamente.
Acqua dolce e pulita, da tenera a moderatamente dura. Range consigliati: temperatura 15–28 °C (ottimale 18–24 °C); pH 5,0–7,5 (ottimale 6,0–6,8); GH 1–12 °dGH (ottimale 3–8); KH 0–6 °dKH (ottimale 1–4); conducibilità 80–400 µS/cm (ottimale 120–250). Luce: bassa–media; con luce media cresce più compatta. CO₂: facoltativa ma raccomandabile per densità e salute (≈10–20 mg/L). Nutrienti: richieste modeste e costanti; evitare sbalzi. Micronutrienti chelati a basse dosi e macro (N, P, K) in concentrazioni moderate supportano una crescita regolare. Flusso: medio, per ossigenare e tenere puliti i cuscini.
Per divisione meccanica: si tagliano/strappano piccoli frammenti di tallo e si fissano su supporti con filo da pesca, rete fine o colla cianoacrilica in gel applicata in punti minimi. I rizoidi colonizzano il supporto in 1–3 settimane. La produzione di spore è trascurabile in acquario domestico. Per ottenere superfici uniformi, distribuire porzioni sottili (non strati spessi) e potare regolarmente per stimolare la ramificazione.
Allestimento della vasca
Posizione: primo piano e centro-basso, su legni e rocce; ottima per dettagli su radici, tronchi e scape in stile naturale. In nano-acquari crea “cuscinetti” definiti e scale realistiche. Evitare l’interramento diretto: preferisce superfici dure. In vasche di fiume (biotopi a corrente) si comporta in modo molto naturale.
Salute e benessere (prevenzione)
Problemi comuni: alghe filamentose o a pennello sui cuscini (favoriscono luce/organico elevati); ingiallimento e distacco degli strati inferiori per ombreggiamento e detrito; crescita stentata per CO₂ instabile o carenze micro. Prevenzione e buone pratiche: illuminazione moderata e bilanciata con la nutrizione; flusso e ossigenazione adeguati; manutenzione delicata ma frequente (potature leggere, sifonatura superficiale dei detriti); stabilità dei parametri. Evitare trattamenti chimici aggressivi: gli epatici sono sensibili.
Conservazione, commercio e aspetti etici/legali
Stato IUCN: non valutato per la maggior parte delle popolazioni di epatiche; non in CITES. Non risultano liste UE di specie invasive per Riccardia chamedryfolia. Tuttavia, vale il principio di precauzione: non rilasciare mai piante o frammenti in ambienti naturali; smaltire come rifiuto domestico indifferenziato. Preferire acquisto da coltivazioni ex situ (tissue culture) per ridurre la pressione sulle popolazioni spontanee.
Errori comuni
Consigli pratici
Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)
Parametro | Range | Ottimale |
---|---|---|
Temperatura | 15–28 °C | 18–24 °C |
pH | 5,0–7,5 | 6,0–6,8 |
GH | 1–12 °dGH | 3–8 °dGH |
KH | 0–6 °dKH | 1–4 °dKH |
Conducibilità | 80–400 µS/cm | 120–250 µS/cm |
Luce | bassa–media | media, ben diffusa |
CO₂ | facoltativa | consigliata (10–20 mg/L) |
Fertilizzazione (macro/micro) | bassa–moderata, costante | micro chelati leggeri + macro bilanciati |
Velocità crescita | lenta–medio-lenta | lenta ma regolare con CO₂ |
Posizione consigliata | primo piano/centro-basso | su legni e rocce |
Tipo di propagazione | divisione/frammentazione | porzioni sottili fissate a supporto |
Compatibilità con fauna | ottima con gamberetti, piccoli pesci | evitare pesci/granchi che smuovono |
Difficoltà | principiante–intermedio | intermedio se si mira a massima compattezza |
Crediti