tonina

Tonina fluviatilis

Aubl., 1775

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In sintesi

Tassonomia e nomenclatura

Specie accettata in POWO e WFO come Tonina fluviatilis Aubl., famiglia Eriocaulaceae (gruppo di piante affini a Eriocaulon). È la specie più nota del genere Tonina. Nel commercio acquariofilo il nome 'Tonina' è talvolta applicato impropriamente a specie di Syngonanthus (es. 'Tonina sp. Belem') o Eriocaulon: piante simili ma tassonomicamente distinte. Non risultano sottospecie o varietà formalmente riconosciute in uso acquariofilo. La nomenclatura è relativamente stabile; eventuali discrepanze riguardano soprattutto identificazioni errate nel commercio.

Distribuzione e habitat

Nativa del Neotropico. Presente in parte dell'America centrale (es. Panama, Costa Rica, Nicaragua) e ampiamente nel nord del Sud America (Guiana francese, Guyana, Suriname, Venezuela, Colombia e Brasile settentrionale); segnalata anche a Trinidad. Habitat tipici: corsi d'acqua lenti o moderati, chiari e poveri di sali (acque nere), su sabbie silicee o torbose, con pH acido. Cresce in ambienti oligotrofici e molto luminosi, spesso con emersione stagionale dei margini. Non è autoctona in Europa.

Descrizione fisica (foglie, fusto, radici, crescita)

Pianta erbacea acquatica a fusto. Steli sottili (1–2 mm), fragili, fino a 30–50 cm in immersione, con radichette avventizie ai nodi. Foglie strette, lineari-lanceolate, 10–25 mm, inserite in spirale serrata formando rosette a stella lungo lo stelo; colore verde chiaro a giallo-verde in luce intensa. L'apice è acuto; la base fogliare abbraccia leggermente lo stelo. In condizioni emerse può produrre infiorescenze tipiche delle Eriocaulaceae, rare in acquario. L'apparato radicale è fine, poco profondo, preferisce substrati sabbiosi non calcarei.

Velocità di crescita e fattori che la influenzano

Velocità da lenta a media. Fattori chiave: luce intensa e stabile, apporto costante di CO₂, microelementi disponibili (in particolare ferro), acqua molto tenera con KH basso. In acqua dura e con luce insufficiente tende a stentare, con internodi corti, clorosi apicale e arresto della crescita. Buona circolazione e ossigenazione migliorano la morfologia e riducono detriti tra le rosette.

Comportamento e compatibilità con altri animali

Forma ciuffi compatti e colonnine verticali; non stolonizza aggressivamente. Le parti basse si spogliano se ombreggiate: è utile la potatura e il reimpianto delle cime per mantenere la base densa. Competitiva solo in condizioni ottimali; in vasche affollate può soccombere a specie più robuste. Sensibile all'accumulo di alghe filamentose sulle rosette e a improvvisi aumenti di conducibilità (quantità di sali disciolti).

Parametri generali di coltivazione e condizioni di crescita

Acqua: molto tenera. GH (durezza totale) 1–6 dGH, KH (alcalinità) 0–2 dKH; pH 4.5–6.8 (ottimale 5.0–6.2); conducibilità 30–200 µS/cm (ottimale 50–120). Temperatura 22–28 °C (ottimale 24–26 °C). Luce: medio-alta/alta per 8–10 h/giorno, con buona uniformità. CO₂: 20–30 mg/L con diffusione e circolazione efficaci. Nutrizione: richiede sia macro (N, P, K) sia micro; mantenere nitrati 5–15 mg/L, fosfati 0.2–1.0 mg/L e tracce regolari di ferro e microelementi. Substrato: sabbia silicea fine o ghiaia inerte; gradisce un fondo moderatamente fertile ma può prelevare molto dalla colonna d’acqua; evitare substrati calcarei. Flusso: moderato, per tenere pulite le rosette e distribuire nutrienti/CO₂. Stabilità: fondamentale evitare rapide variazioni di KH, pH e temperatura.

Tecniche di moltiplicazione (talea, stoloni, divisione, spore, ecc.)

Prevalentemente per talea di fusto: si recidono apici di 5–8 cm con più rosette e si ripiantano poco profondi nel substrato; i tronconi basali spesso ributtano getti laterali. È utile rimuovere le foglie più basse prima di piantare per evitare marcescenze. La fioritura in acquario è rara e non usata per la riproduzione.

Allestimento della vasca

Ideale in gruppi medio-grandi come accento nel medio-sfondo o in quinte verticali sullo sfondo. In vasche piccole può occupare il centro come massa vegetale luminosa. Valorizza layout a contrasto con hardscape scuro e piante a foglia fine. Lasciare spazio e luce frontale per evitare l'ombreggiamento della base. Adatta a biotopi ispirati a corsi d’acqua di acque nere amazzoniche.

Salute e benessere (prevenzione)

Problemi comuni e approcci: 1) Clorosi apicale e crescita bloccata: spesso legata a KH/conduttività elevate o microelementi insufficienti; verificare durezza e assicurare tracce regolari di ferro ben chelato. 2) Basse porzioni spogliate: eccesso di ombra; potare e reimpiantare le cime, migliorare la penetrazione della luce. 3) Alghe filamentose sulle rosette: ridurre accumulo organico, ottimizzare flusso e manutenzione del filtro; bilanciare luce e nutrienti, introdurre fauna mangia-alghe compatibile. 4) Shock dopo l'acquisto: acclimatare gradualmente, evitare bruschi cambi d'acqua con differenze marcate di pH/KH. Evitare l'uso di alghicidi o trattamenti aggressivi che possano danneggiare fauna e batteri utili.

Conservazione, commercio e aspetti etici/legali

Stato IUCN: non valutata (NE). Non inclusa in CITES. Non risulta elencata tra le specie invasive di rilevanza unionale nell’UE. Rischio di invasività basso in climi temperati, ma valgono buone pratiche: non rilasciare mai organismi o acqua d’acquario in natura; smaltire potature in modo responsabile. Preferire piante propagate in coltivazione da fornitori affidabili.

Errori comuni

Consigli pratici

Tabella riassuntiva parametri (range ed ottimali)

ParametroRangeOttimale
Temperatura22–28 °C24–26 °C
pH4.5–6.85.0–6.2
GH1–6 dGH2–4 dGH
KH0–2 dKH0–1 dKH
Conducibilità30–200 µS/cm50–120 µS/cm
Lucemedio–altaalta, 8–10 h
CO₂15–30 mg/L20–30 mg/L
Fertilizzazione (macro/micro)moderata e bilanciataN 5–15 mg/L, P 0.2–1.0 mg/L, micro regolari
Velocità crescitalenta–mediamedia
Posizione consigliatacentro–sfondosfondo in gruppi
Tipo di propagazionetalea di fustoapicale + reimpianto
Compatibilità con faunacon pesci piccoli/gamberettievitare scavatori/erbivori
Difficoltàintermedio–avanzatoavanzato

Crediti

📝 Fabio Rambaudi, Andrea Perotti
📷Wikimedia